Geppi Cucciari è stata davvero “perfetta” nel monologo scritto da Mattia Torre, in scena al teatro Piccinni di Bari per la stagione del Teatro Pubblico Pugliese.
Una donna, su una scena spoglia, illuminata da luci che richiamano i suoi stati d’animo, che racconta la normalità della vita e le variazioni di percezione della quotidianità a seconda della fase del ciclo mestruale. Quattro martedì, sempre uguali eppure cosi diversi tra loro: sveglia, colazione, lavoro in una concessionaria di automobili molto competitiva, pausa pranzo, le telefonate dei call center, la palestra, la suocera a cena. È questa la trama dell’ultima opera di Mattia Torre, recentemente scomparso prematuramente, che aveva curato anche la regia dello spettacolo. Un uomo che ha saputo scrivere delle donne senza retorica, un osservatore non superficiale che fa dire alle donne quello che spesso non hanno il coraggio di dire. Gli umori variabili che mettono in luce la fragilità femminile che rende, però, la donna perfetta, come la luna perché “l’uomo è lineare, la donna è ciclica”.
Uno spettacolo divertente, sarcastico e cinico, ma anche malinconico, drammatico e introspettivo in cui tutte le donne possono rivedersi e ridere e sorridere di sé. Geppi Cucciari è davvero brava a non portare il suo personaggio televisivo sul palco, ma a mimare gli stati d’animo femminili e a modulare la recitazione in base all’umore dominante in ogni fase del ciclo mestruale – argomento ancora oggi considerato tabù dalla nostra società – e la musica, scritta da Paolo Fresu, funge da commento alla narrazione, amplificando la risposta del pubblico.
Maria Cristina Consiglio