“È 102.000.000 l’ammontare dell’Imu che il Comune incasserá anche quest’anno dai 75.000 proprietari di immobili di Bari. Una cifra enorme che rallenta e frena l’economia cittadina e la impoverisce paurosamente. Un costo gravoso a carico di proprietari di seconde case, di negozi e uffici ai quali ogni anno il Comune sottrae l’ 1.06% dal valore del proprio immobile. In ventanni il 20% del valore di un bene, si perde a vantaggio delle casse comunali!Tutto ciò peraltro non avviene inevitabilmente. Si realizza per scelte politiche, volute da Decaro e dalla sua maggioranza di sinistra, che ha deciso di introdurre l’aliquota IMU ai massimi di legge. Infatti l’aliquota legale di base dello 0,76%, con la delibera approvata ieri dal consiglio comunale (ovviamente con il voto contrario del centrodestra) è stata -anche quest’anno- incrementata dello 0,3% e portata dunque al 1,06%. Una percentuale -come detto- esagerata, che produce effetti economici negativi per il tessuto produttivo cittadino e sopratutto per i suoi Cittadini. Molto diversa sará la scelta che avremmo fatto (e faremo) noi del centrodestra: il bilancio del comune di Bari è pieno di sprechi da eliminare; alle municipalizzate è possibile dare meno soldi; alcuni asset patrimoniali comunali possono essere venduti. Il tutto per ridurre le spese e quindi abbassare l’elevata misura della tassazione da quindici anni le amministrazioni Emiliano/Decaro riserva ai Baresi“.
E’ questo il commento del consigliere Carrieri che due giorni fa ha protestato in aula consiliare a Bari mostrando un assegno con la scritta “la banca dei baresi”, alludendo ai sacrifici dei cittadini sul pagamento delle tasse.
Le elezioni sono sempre più vicine e i candidati sindaci sono già al lavoro per convincere l’elettorato. Da una parte il sindaco uscente, Antonio Decaro e dall’altra Pasquale Di Rella che domani inaugurerà la sede della coalizione del centro-destra.
Antonio Carbonara