Nella mattinata del 22 marzo 2018, presso l’Istituto “Marconi-Hack” di Bari, si è svolto l’incontro dal tema “Il coraggio di sognare” nel ricordo di don Tonino Bello, l’indimenticato vescovo di Molfetta, a venticinque anni dalla sua morte.
Davvero emozionanti gli interventi dei relatori che hanno tenuto alta, per un’ora e mezza circa, l’attenzione degli studenti e di quanti sono convenuti. E’ stato un incrocio di ricordi, di aneddoti e anche di lacrime.
Dopo il saluto iniziale del Dirigente Scolastico, prof.ssa Anna Grazia De Marzo, ha preso la parola la dott.ssa Di Febo, dell’Ufficio Scolastico Regionale, la quale ha illustrato il progetto “Scuole in cammino con DON TONINO BELLO” (Marcia – Leuca), in collaborazione con l’USR Puglia, l’Assessorato alla formazione e al lavoro della Regione Puglia, le scuole intitolate a don Tonino e la Fondazione don Tonino Bello di Alessano, che culminerà nella I MARCIA, che avrà luogo il 04/05/2018 partendo da ALESSANO e arrivando a LEUCA. Sottolineando che il progetto è rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado, la dott.ssa Di Febo ha invitato anche la Dirigente del “Marconi-Hack” a partecipare a tale iniziativa.
A rendere la prima testimonianza è stato il prof. Matteo d’Ingeo, docente dello stesso Istituto, dopo che è stata data lettura di un testo di don Tonino sulla pace rivolto ai ragazzi. D’Ingeo ha riletto, con commozione, alcuni passaggi dell’omelia di don Tonino pronunciata in occasione dei funerali del sindaco di Molfetta, Giovanni Carnicella, ucciso il 7 luglio del 1992. Ripercorrendo i momenti di quel triste avvenimento, il prof. d’Ingeo ha ricordato la profonda sofferenza di don Tonino nel constatare che “chi ha sparato non è un mostro, ma un nostro concittadino” richiamando la comunità a non deresponsabilizzarsi ma ad interrogarsi su quanto era accaduto.Un messaggio forte e ancora attuale.
Poi è stata la volta del dott. Felice Spaccavento che, con forza, ha ricordato la dedizione di don Tonino per gli altri “facendo diventare la Chiesa di Dio Chiesa dell’uomo”. Il dott. Spaccavento ha inoltre ricordato i numerosi incontri avuti con don Tonino, dall’ascolto delle omelie in chiesa fino all’esecuzione del brano musicale “Dammi, o Signore, un’ala di riserva” nella stanza del vescovo morente e, successivamente, durante i solenni funerali. Il brano è stato riproposto durante l’incontro con una commossa partecipazione di tutti i presenti.
Articolato e suggestivo è stato l’intervento di Mons. Felice Di Molfetta che ha voluto sottolineare la figura di don Tonino Bello come uomo e cristiano appassionato di Dio e dell’uomo. Mons. Di Molfetta ha invitato ad “evitare l’aspetto spettacolarizzante e tutto quello che oggi sta succedendo attorno alla figura di don Tonino, perché lui era schivo di queste realtà, era un uomo essenziale”. Il presule ha concluso il suo intervento ricordando quello che avveniva quando don Tonino raggiungeva le scuole, parlando da uomo esperto di vita, mosso dalle grandi passioni tra le quali c’era la “curiositas”, l’interessarsi di tutto ciò che è bello e che alimenta la nostra vita con “valori alti e altri”.
Due laici, assieme a un vescovo, hanno realizzato quella “convivialità delle differenze” tanto cara a don Tonino. Anche questa è ”buona scuola”.
Domenico Campanale