“Ieri il Tribunale Civile di Bari ha emesso sentenza di incandidabilita’ nei miei confronti e di alcuni ex amministratori. Mi corre l’obbligo di fare una doverosa precisazione: il comma 11 dell’art 143 del TUEL dispone che l’eventuale incandidabilita’ riguarda il “primo turno successivo allo scioglimento qualora l’incandidabilita’ sia dichiarata con provvedimento definitivo”. Nel caso di specie la decisione del tribunale è ricorribile dapprima in Corte d’Appello e successivamente in Cassazione. Pertanto eventuale pronuncia di incandidabilita’ definitiva in Cassazione avrà efficacia solo per le elezioni comunali del 2025 e nessun effetto potrà avere sulle elezioni di domenica 10 novembre. Poiché la sentenza è colma di inesattezze ho dato mandato ai miei legali di ricorrere in Corte d’Appello”.
E’ questo il post di Giovanni Giuliano sulla propria pagina facebook e con il quale commenta la sentenza del 5 novembre del Tribunale di Bari (1^sezione civile) sulla incandidabilità di alcuni esponenti politici, legati all’amministrazione comunale dell’ex sindaco Antonio Lomoro. Quest’ultimo decaduto dal suo incarico a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose. Va sottolineata la correttezza del Giuliani che si è rivolto alla nostra redazione per una replica che abbiamo ritenuto doverosa porre all’attenzione dei cittadini del web. Ricordiamo gli altri incandidabili : Lomoro Antonio, Partipilo Lucia, Cavallo Teodoro, De Vivo Michele, Potente Annalisa, Partipilo Agostino, De Vivo Francesco.
Dalla sua pagina facebook l’on. Dario Ginefra, che in passato è intervenuto sulla mongolfiera alla festa patronale, commenta quanto avvenuto: “In un Paese normale, quando in un Comune sciolto per sospette infiltrazioni di tipo mafioso, un incandidabile chiede di votare un candidato Sindaco cosa dovrebbe fare un cittadino onesto e diligente? Qualche giorno fa avevamo assistito, in una trasmissione di una nota televisione regionale, all’autoassoluzione; quest’oggi in concomitanza con un post di sponsorizzazione e a qualche giorno dal voto il Tribunale di Bari si è pronunciato per l’incandidabilità dei signori: “Lomoro Antonio, Partipilo Lucia, Cavallo Teodoro, De Vivo Michele, Giuliano Giovanni, Potente Annalisa, Partipilo Agostino, De Vivo Francesco”. Mi auguro che la collega, l’avv. Mariella Berardi, prenda le distanze da questo endorsement e chiarisca alla comunità valenzanese quali motivazioni l’abbiano portata ad accettare di avere tra le sue liste due degli incandidabili”.
Antonio Carbonara