Dalla Sicilia sono andati alla conquista del mondo contaminando tradizione della propria terra, jazz e progressive. Si chiamano Oi Dipnoi, i tre musicisti di scena mercoledì 10 luglio (ore 20.45) nel Chiostro Santa Chiara, a Mola di Bari, per l’AgìmusFestival diretto da Piero Rotolo nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro (biglietti 10/8/5 euro, info 368.568412).
La formazione prende il nome dai pesci preistorici capaci di adattarsi all’ambiente e sopravvivere anche respirando l’ossigeno atmosferico. E da “sopravvissuti” anche loro, ma della scena musicale siciliana, gli Oi Dipnoi hanno esportato la propria proposta in India, Australia, Cile e molti altri Paesi, tra cui Ungheria e Francia. Adesso arrivano in Puglia, con le loro sonorità arcaiche e nuove al contempo, ricche di personalità. Che è poi la personalità dei musicisti del trio, a partire dal polistrumentista Valerio Cairone, il quale ha raccolto le melodie e i canti della provincia minore di pastori, contadini e carrettieri, ossia quell’universo già ben esplorato dai letterati siciliani fino all’inizio del ‘900, creando un repertorio originale in cui i temi vengono sviluppati dall’organetto e dalla voce e sorretti da una solida sezione ritmica formata dalle percussioni etniche di Mario Gulisano e dal basso di Marco Carnemolla.
Il primo lavoro in studio della band risale al 2015. S’intitola “Bastrika” ed è caratterizzato dalla presenza di due prestigiosi ospiti, i fratelli Daniel e Vilmos Gryllus dei Kaláka, il gruppo folk più importante e longevo d’Ungheria. E di rilievo è anche la partecipazione degli Oi Dipnoi alla “Etnafjord” con il quartetto vocale femminile svedese Kraja, esperienza seguita da una tournée in Italia, Ungheria e Croazia.
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