Gli studenti del primo anno del liceo classico Socrate di Bari hanno partecipato, nell’ambito del progetto accoglienza, a una visita d’istruzione al parco naturalistico Torre Guaceto, situato tra le province di Brindisi e Carovigno.
La visita è iniziata con una breve introduzione a cura delle esperte guide della Cooperativa Thalassia. Gli studenti hanno così potuto conoscere la storia, la flora e la fauna di questo luogo unico.
Dopo l’introduzione, i ragazzi hanno intrapreso un’escursione guidata attraverso i sentieri del parco. Hanno potuto ammirare la bellezza della macchia mediterranea, della costa e del mare con i suoi profumi e i suoi colori e hanno osservato da vicino le diverse specie di piante e animali che la abitano e hanno appreso l’importanza di difendere l’ambiente. Ulteriormente, gli studenti hanno potuto visitare l’antica Torre Guaceto e ammirare il suo allestimento archeologico consentendoli di viaggiare nel tempo e nello spazio: dall’età del bronzo, passando per il periodo romano, fino al medioevo per arrivare ai giorni nostri.
La visita è stata un’occasione per gli studenti per conoscere da vicino le tartarughe marine e le minacce che queste specie devono affrontare visitando il Centro di Recupero Tartarughe Marine “Gino Cantoro”, un vero e proprio ospedale che ha come principale obiettivo la tutela e la conservazione delle tartarughe marine attraverso il soccorso, la cura e la riabilitazione degli esemplari rinvenuti feriti o in difficoltà.
Al termine della visita gli studenti hanno avuto l’opportunità di liberare una tartaruga Caretta Caretta che era stata recuperata in mare in cattive condizioni. La tartaruga, adulta e di sesso maschile, è stata chiamata Socrate in ricordo della visita degli studenti al parco naturale Torre Guaceto.
La cerimonia di liberazione della tartaruga è stata presieduta dal dott. Rocky Malatesta, Presidente del Consorzio di Gestione della Riserva statale e Area Marina Protetta “Torre Guaceto”. LA tartaruga è stata dotata di un piccolo dispositivo per la localizzazione Gps per seguire così la sua rotta durante le migrazioni. Il momento è stato molto emozionante per gli studenti che hanno potuto vedere con i propri occhi una tartaruga tornare in libertà comprendendo l’importanza di preservare la natura per le future generazioni.
Antonio Calisi
redazione