È stato rappresentato ieri sera, al teatro Petruzzelli, “Arlecchino servo di due padroni” di Carlo Goldoni. Un’opera comica dai risvolti seri, in cui le risate si alternano alla riflessione sulla condizione delle classi subalterne e delle donna in una società patriarcale.
Sapientemente guidati dalla regia di Valerio Binasco, cinque volte premio Ubu, gli attori danno vita a un affresco sociale quanto mai moderno. Arlecchino, bugiardo e arraffone, tenta il suo riscatto sociale attraverso l’inganno ai suoi due padroni, che lo porterà al matrimonio con una giovane cameriera. Personaggio dalle molte contraddizioni, Arlecchino, da un lato, sembra accettare lo status quo, dall’altro prova a sovvertirlo, mettendo in subbuglio la società borghese. Classico senza tempo, “Arlecchino servo di due padroni”, opera di travestimenti, equivoci e agnizioni, mette in mostra tutta la modernità di Goldoni che mette in scena una lotta di classe ante litteram, che svela la fissità quasi ottusa del mondo borghese.
Magnificamente interpretato da Natalino Balasso, Fabrizio Contri, Marta Cortellazzo, Lucio De Francesco, Michele Di Mauro, Denis Fasolo, Elena Gigliotti, Gianmaria Martini, Elisabetta Mazzullo e Ivan Zerbinati, in una lingua dialettale che , oltre a intensificare l’aspetto comico dell’opera, sembra suggerire la condizione media della borghesia, “Arlecchino servo di due padroni “ torna in scena stasera alle ore 21:00.
Maria Cristina Consiglio