GRAVINA IN PUGLIA – DOMANI, venerdì 2 agosto, in scena “Tosca” di Giacomo Puccini, con la regia di Rocco Anelli

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Venerdì 2 agostoalle 21, nel Chiostro San Sebastiano di Gravina in Puglia, prosegue la terza edizione del Festival Giovanile della Lirica, evento inserito all’interno del progetto REMM (Residenze Musicali Murgiane): in scena uno dei capolavori immortali del repertorio di Giacomo Puccini, «Tosca», opera lirica in tre atti su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, basata sulla pièce teatrale «La Tosca» di Victorien Sardou.

Con la direzione musicale di Francesco Zingariello, si esibirà il Coro Opera Festival con Alfredo Luigi Cornacchia maestro concertatore al pianoforte, e alle tastiere Giovanni Marsico. La regia è di Rocco Anelli. Nel ricco cast, Davide Battiniello (Mario Caravadossi), Bambina Viscovo (Tosca), Carlo Provenzano (Il barone Vitellio Scarpia), Alberto Zanetti (Il sagrestano), Michele Leone (Spoletta), Maria Grazia Zingariello (Maria Carolina Regina di Napoli), Giulia Sanna (Luciana, cameriera di Tosca), Alessio Antelmi (Gennarino, servitore di Cavaradossi).

Biglietto intero a 10 euro (ridotto a 5 euro), in prevendita alla cartoleria Parrulli di Gravina (via Matteotti 26) e in vendita al botteghino, la sera dello spettacolo. infotel: 349.565.78.80, orchestradipugliaebasilicata.it.

Quando «La Tosca», del drammaturgo francese Victorien Sardou, venne messa in scena al Teatro dei Filodrammatici di Milano nel 1889, fu proprio Puccini a restarne particolarmente colpito e a contattare Casa Ricordi per accordare l’acquisto dei diritti per la trasposizione in musica. Il libretto era già stato in parte preparato da Luigi Illica, in collaborazione con Giuseppe Giacosa. La prima messa in scena si tenne il 14 gennaio 1900 al Teatro Costanzi di Roma, incontrando presto un grande successo che portò l’opera ad essere rappresentata, nel giro di pochi anni, in molti teatri di tutto il mondo.

Il soggetto è inscritto in coordinate storiche ben precise: la storia si svolge a Roma il 17 giugno del 1800. Gli eventi storici di quei giorni fungono da fulcro narrativo, infatti sono trascorsi solo pochi giorni dalla vittoria di Napoleone a Marengo, la Repubblica romana è caduta e di conseguenza è da poco stato ripristinato lo Stato Pontificio. Sono proprio questi sconvolgimenti politici a determinare l’inizio dell’azione con la fuga del prigioniero politico Angelotti dalla prigione di Castel Sant’Angelo. Il pittore e rivoluzionario Mario Cavaradossi si rende complice di Angelotti e finisce per essere a propria volta arrestato, torturato e infine giustiziato dal terribile capo della polizia pontificia, Scarpia. Floria Tosca, cantante e amante di Cavaradossi si trova coinvolta quasi per caso nella trama politica: è infatti mossa unicamente dal profondo sentimento che la unisce al pittore, e viene usata dall’antagonista per catturare il Cavaradossi e per ricavare informazioni. È sul finire del secondo atto che Tosca agisce, sempre guidata dalla sua passione, e arriva ad uccidere pur di salvare sé stessa e il suo amato.

Nella versione proposta dalla Camerata delle Arti, la vicenda pucciniana si interseca parallelamente – su scelta del regista Rocco Anelli – ad una nuova storia che prende spunto dalla pièce teatrale di Victorien Sardou, creando un parallelismo tra l’amore di Tosca e Mario e quello di Gennarino, servo di Cavaradossi, e Luciana, cameriera di Tosca. È un’opera che loda la rivoluzione e il cambiamento, ma che al tempo stesso denuncia temi importanti.

Il Festival Giovanile della Lirica, con la direzione artistica di Katia Ricciarelli e la presidenza di Francesco Zingariello, è organizzato da «Orchestra di Puglia e Basilicata», ed è sostenuta dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo, dalla Regione Puglia, dal Comune di Gravina in Puglia, e da una serie di sponsor privati, tra cui il main sponsor Banca Popolare di Puglia e Basilicata (che in qualità di mecenate supporta concretamente la cultura per contribuire alla qualità della vita del proprio territorio, tutelando al contempo il patrimonio culturale cittadino e la trasmissione alle generazioni future). La manifestazione gode anche dei patrocini del consorzio «Sguardi Rupestri» (preziosissimo nella diffusione del festival), dell’Ente Pro Loco Italiane e della Fondazione Santomasi.

redazione

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