Estorsione e usura in Puglia. Sono stati pubblicati i dati dalla Assemblea Ordinaria della Fondazione San Nicola e Santi Medici e nell’ambito Approvazione Bilancio Annuale 2017. Si riporta il comunicato stampa della Fondazione:
“723 casi di denunce per estorsione e 30 per usura si sono registrati negli ultimi cinque nella regione Puglia. I due reati spesso associati (estorsione e usura) di cui si dispongono i dati presentano un andamento stabile. In media nel quinquennio la provincia di Bari(206 casi in media) è la più segnata, segue la provincia di Foggia (168) mentre per l’usura dopo il capoluogo di regione (8) si colloca Taranto (7). Ma i dati delle denunce non danno la misura dell’entità del fenomeno che è sommerso. Un indicatore molto importante del rischio di esposizione all’usura è rappresentato dai casi di esecuzioni immobiliari che si concludono con la messa all’asta dell’abitazione. Nel 2016 il loro numero è stato di 16.697 che rapportato alla popolazione residente e al numero delle abitazioni nelle sei province della Puglia significa 4,1 esecuzioni ogni 1000 abitanti e 11,01 esecuzioni ogni 1000 immobili censiti. In testa c’è la provincia di Taranto seguita da Bari (4.488). Un altro indicatore di disagio sociale riguarda il tasso di disoccupazione totale che si aggira sul 19,7 punti percentuali (+3,1% dal 2000).
In questo difficile contesto la Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici ha dovuto operare. Nel 2017 sono state ascoltate in Fondazione circa 450 persone/famiglie. Ad esse bisogna aggiungerne altre e quelle che si sono rivolte ai Gruppi di Ascolto nelle Diocesi convenzionate che hanno provveduto ad inviare alla Fondazione una prima relazione. Si stima che in questi Centri si siano realizzati oltre 200 ascolti. Per la prima volta la Fondazione Antiusura presenta il suo bilancio in rosso con una passività di 14.112 euro, perché è dovuta intervenire con alcune beneficenze con Fondi Propri per casi di estrema necessità.
Alla Fondazione si rivolgono attualmente persone bisognose con debitorie molto superiori alle attuali possibilità della Fondazione che sono di Euro 50.000,00 per ogni pratica.
Una caratteristica che accompagna tutti gli ascolti è legata all’immagine della “forbice” perversa: alle debitorie elevate o elevatissime fanno riscontro quasi sempre situazioni reddituali scarse, insufficienti, prive di soggetti garanti, anche in ambito familiare e molte volte prive di cespiti immobiliari o di scarso valore, non proporzionato all’importo richiesto. È da sottolineare che viene promossa la solidarietà famigliare, come principio pedagogico ed educativo. Comunque, sempre e a tutti sono stati assicurati un ascolto cordiale, disponibilità ricca di umanità, di conforto, accompagnamento e carità cristiana anche dopo che è stato ordinato il debito. Non si può negare certamente che questa forbice e la scarsità dei fondi alimentano il pessimismo delle persone indebitate, favoriscono “la tentazione” di ricorrere al prestito usuraio, di rendersi disponibili come manovalanza della malavita organizzata o di ricorrere alla dea bendata, alla fortuna, all’azzardo. Le famiglie di Bari sono state aiutate anche con il Prestito della Speranza e questo come a Bari anche altre diocesi della Regione. La CEI ha rinnovato in esclusiva con Banca Intesa San Paolo il Progetto di Sostegno Creditizio alle famiglie e alle piccole imprese che si trovano in difficoltà per l’accesso al credito ordinario.
Il Prestito si articola sulle modalità indicate dalla CEI. Per la diocesi di Bari sono state ascoltate più di 500 famiglie. Alla Banca Prossima sono state inviate 350 richieste di sussidio. Le persone che richiedono il Prestito della Speranza sono inviate generalmente dai parroci: in particolare hanno usufruito di questo servizio delle comunità di Valenzano, di Carbonara, di Modugno, di Triggiano, di Bari(anche del centro città).I Fondi del finanziamento statale per il 2016 relativi alla prevenzione come previsto dall’art. 15 L. 108/96 sono giunti solo a fine anno. La somma ricevuta è risultata largamente insufficiente rispetto alle necessità. L’esiguità dei finanziamenti statali hanno imposto la ricerca di nuove Fonti di sostegno, necessarie per il prosieguo delle attività. Possono essere previsti e quantificati questi fondi per una programmazione delle attività. Un discreto aiuto ai Fondi Propri della Fondazione è pervenuto dal ricavato del 5 per mille che ha permesso di coprire parzialmente le spese istituzionali della Fondazione.
Sul versante dei Fondi Regionali, dopo l’approvazione dell’ultima Legge Regionale n. 25 del 2015 “Misure di prevenzione, solidarietà e incentivazione finalizzate al contrasto e all’emersione della criminalità organizzata e comune nelle forme dell’usura e dell’estorsione”, si aspetta ancora il relativo Regolamento di Attuazione per goderne i benefici. I ritardi vengono giustificati dalle lentezze burocratiche che dimenticano che se una persona ha fame da più giorni, non può aspettare sempre tempi indeterminati futuri!!!
L’azzardo è una delle cause di indebitamento delle famiglie pugliesi. Nelle sei province il consumo 2016 di gioco pubblico d’azzardo è stato pari a 6 miliardi 74 milioni e 860 mila Euro al netto della quota on line della quale è ignota la ripartizione né provinciale e né regionale (c.f.r. Prof. Fiasco) La quota trattenuta (da Stato e concessionari) dalla vendita di scommesse, lotterie e altri tipi di puntate in denaro in locali pubblici è risultata di 1 miliardo e 170 milioni di Euro, che dunque contabilizza la “perdita secca” dell’insieme dei consumatori. In sostanza i pugliesi hanno acquistato gioco d’azzardo impiegando una somma complessiva pari al 15,7 per cento del valore del reddito regionale dei contribuenti. Da canto suo, il “banco ha incassato” il 3 per cento del reddito imponibile delle 6 province pugliesi. Nella Regione funzionano a pieno regime 22.377 slot machine in 5024 esercizi pubblici, mentre altre 2869 gambling machine girano in 331 sale dedicate (le cosiddette VLT). E’ interessante notare che un apparecchio ipertecnologico – la VLT, che sta per Video Lottery Terminal – possiede un’efficienza pari a quella di 8 slot machine della precedente generazione. Con tecnologia differente e dunque con maggiore velocità di esercizio il sistema dell’azzardo ottiene tali risultati astronomici. L’attività di contrasto alla diffusione dell’azzardo è stata condotta efficacemente anche nel 2017. Innumerevoli appuntamenti pubblici informativi sono stati assicurati su tutto il territorio regionale dal Presidente, Mons. Alberto D’Urso e dall’avv. Attilio Simeone. È stato, altresì, garantito il supporto scientifico alle Istituzioni che ne hanno fatto richiesta. In particolare, attraverso il Presidente ed il Coordinatore, è stato aperto un dialogo-confronto con le Istituzioni nazionali che presso il Ministero dell’Economia nella persona del Sottosegretario On.le Baretta, a nome del Governo.
Nel 2017 il fatturato nazionale si attesta a 102 miliardi di euro. La metà di questo denaro è transitato da macchinette (in particolare videolotteries).
Nell’ambito della Educazione alla Legalità è continuata l’ opera di educazione e di incoraggiamento alla denuncia degli usurai. I risultati del 2017, a livello nazionale, non sembrano incoraggianti: dai dati del Ministero dell’Interno si rileva che sempre meno imprenditori e commercianti si sono rivolti al Fondo di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’usura per godere dei finanziamenti previsti per chi denuncia gli usurai. Ad oggi risultano in fase di istruttoria presso la Prefettura di Bari oltre 30 richieste per l’accesso al Fondo di Solidarietà; altre sono state presentate presso le Prefetture di Foggia, Lecce, Taranto e Brindisi. Sul versante delle denunce di usura nel Distretto di Bari la Fondazione ha assicurato ogni possibile sostegno alle vittime mettendo a disposizione competenze e professionalità in tutto il percorso giudiziario delle persone “sotto schiaffo”: per alcune persone “coraggiose” è stato attivato, ed è in corso, il Programma di Protezione statale. Le persone che hanno denunziato sono state 6 nel corso dell’anno. Il sostegno e la solidarietà della Fondazione a favore delle vittime di usura ed estorsione sono stati espressi sia mettendo a disposizione la somma necessaria per l’assistenza legale. L’aiuto economico della Fondazione per l’assistenza legale, ad oggi ammonta a oltre 230 mila euro (33 assistenze legali e 21 pratiche di anticipazioni per interventi di sussistenza ancora in atto), sia nella fase della denuncia che delle indagini preliminari, sia per la costituzione di parte civile nel processo penale. La decisione di costituzione come parte civile nei processi per usura (oltre i 6 casi in essere ci sono altri casi da formalizzare) è sempre molto sofferta in particolare da parte delle vittime ma si è rivelata provvidenziale. Le costituzioni di parte civile della Fondazione nei procedimenti penali in corso, servizio estremamente importante, da una parte testimonia la presenza concreta della Fondazione nell’ambito della legalità, assicurando fiducia a chi vive con sofferenza e a volte con paura giustificata dalla propria condizione di dipendenza economica sul piano personale, familiare e patrimoniale, dall’altra ha favorito la necessaria visibilità della Fondazione, contribuendo a far emergere dal sommerso la piaga dell’usura. I procedimenti penali risultano ancora molto lunghi e si rivelano articolati. Nella esperienza della Fondazione si sono visti “sfilare” alcuni personaggi della malavita organizzata: alcuni risultano condannati in prima e seconda istanza e per altri le indagini sono ancora in corso.
La Fondazione Antiusura San Nicola e Santi Medici continuerà il suo percorso giunto al ventiquattresimo anniversario di vita (1° Luglio 1994) con le parole incoraggianti pronunciate da Papa Francesconell’Udienza Privata del il 3 febbraio u.s., organizzata dalla Consulta Nazionale Antiusura “Giovanni Paolo II” con i rappresentanti delle altre 29 Fondazioni d’Italia. : “So bene che il servizio che rendete è gravoso: si tratta di collaborare perché il sistema economico-sociale sia umano e perché il messaggio evangelico possa illuminare il cuore e l’anima delle persone, come un giorno accadde a Zaccheo, ricco e corrotto capo dei “pubblicani” di Gerico (cfr Lc 19, 1-10) e al suo collega Matteo, che Gesù guardò con misericordia e scelse come discepolo e che da un anno, è patrono delle Fondazioni Antiusura (cfr Mt 9,9-13)…” . Il Santo Padre è entrato subito nel cuore della complessità della piaga dell’usura definendo le Fondazioni “presìdi”, scuole di umanità e di “educazione alla legalità” sottolineando come: “l’usura umilia ed uccide. Essa è un male antico e purtroppo ancora sommerso che, come un serpente, strangola le vittime. Bisogna prevenirla, sottraendo le persone alla patologia del debito fatto per la sussistenza o per salvare l’azienda… . L’usura è un peccato grave: uccide la vita, calpesta la dignità delle persone, è veicolo di corruzione e ostacola il bene comune… . E si può prevenirla educando ad uno stile di vita sobrio, che sappia distinguere tra ciò che è superfluo e ciò che è necessario e che responsabilizzi a non contrarre debiti per procurarsi cose alle quali si potrebbe rinunciare. È importante recuperare la virtù della povertà e del sacrificio”.
Il Santo Padre si è rivolto alle Fondazioni “Vi esorto a tenere fisso lo sguardo e il cuore su Gesù, a sostare sulle pagine del Vangelo in cui Lui incontra i poveri e i mendicanti, i lebbrosi e i paralitici e li “rimette in piedi” restituendo loro dignità e futuro…
Facciamo appello per un nuovo umanesimo economico, che metta fine all’economia dell’esclusione e dell’iniquità, all’economia che uccide, a sistemi economici in cui uomini e donne non sono più persone ma sono ridotte a strumenti di una logica dello scarto che genera profondi squilibri”. (I testi completi del saluto di Mons. D’Urso al Papa, del discorso del Papa e dei ringraziamenti sono in cartella).
La Fondazione Antiusura continuerà a collaborare con la Consulta Nazionale Antiusura e con le Istituzioni impegnate a combattere e prevenire il fenomeno e le sue cause. Tra l’altro la Fondazione verificherà con le Prefetture della Regione la possibilità di un incontro con tutti i Sindaci del territorio pugliese: i Sindaci dell’Area Metropolitana di Bari e delle province di Taranto, Foggia, Brindisi e Lecce. Un’attenzione particolare sarà rivolta ad iniziative “in rete”:
– per favorire progetti di legalità da studiare e realizzare con il mondo della scuola e le realtà istituzionali presenti nelle città e nei paesi anche per quanto riguarda l’azzardo;
– per approfondire la disponibilità concreta di quella parte del mondo politico che in vista delle elezioni politiche ultime si è espresso per un interessamento in seno al Parlamento per la lotta all’azzardo e all’usura;
– per rilanciare, anche sul piano regionale (Regione Puglia) e locale (Città Metropolitana di Bari), l’attenzione sulla emarginazione che avvolge la vita delle vittime dell’usura e sulle sue cause (in particolare sulla prevenzione e sulla solidarietà). Non basta fare delle leggi (Regione): bisogna finanziarle e assicurare ogni doveroso e possibile sostegno al mondo del volontariato che svolge opera di sostegno e di sussidiarietà.
La Fondazione Antiusura di Bari sarà accompagnata dalla prospettiva non “dell’idea perduta” del futuro, della “retrotopia”, ma la coscienza che è possibile collaborare e costruire insieme un futuro migliore. “
Ufficio stampa Consulta Nazionale Antiusura
“Giovanni Paolo II” o.n.l.u.s.
Via dei Gesuiti, 20 – 70122 BARI
redazione