Bari, via Suppa, centro cittadino, tra la scuola Mazzini e l’università c’è un mondo, una terra di mezzo di cui nessuno sembra accorgersi o forse ci si gira dall’altro lato per non ammettere il proprio fallimento come donne e uomini, come cittadini, come comunità.
Sotto la facciata del palazzo Chiaia-Napolitano c’è uno spazio confortevole per i senzatetto che lo hanno scelto come dimora ammassandovi le loro poche cose: cartoni, coperte, buste, un materasso, i resti di un panino.
Nel 2021 ci sono ancora persone che non hanno una casa e non sanno dove dormire, che vivono in povertà assoluta all’aperto mettendo a rischio la salute, persone senza nome, che nessuno vuol guardare, che si aggirano invisibili nel prestigioso centro murattiano.
Se ci passate la mattina i senzatetto non ci sono più, restano i loro effetti personali e il silenzio delle istituzioni.
Maria Cristina Consiglio