IL COMUNE COMUNICA – oggi il sopralluogo per l’avvio delle attività propedeutiche all’apertura del cantiere del Parco della Rinascita sull’area ex Fibronit

0
13

IL COMUNE COMUNICA – oggi il sopralluogo per l’avvio delle attività propedeutiche all’apertura del cantiere del Parco della Rinascita sull’area ex Fibronit

 

OGGI IL SOPRALLUOGO PER L’AVVIO DELLE ATTIVITÀ PROPEDEUTICHE

ALL’APERTURA DEL CANTIERE DEL PARCO DELLA RINASCITA SULL’AREA EX FIBRONIT

 

 

 

Questa mattina il sindaco di Bari, il presidente della Regione Puglia, l’eurodeputato e presidente della Commissione ENVI e l’ex presidente della Regione Puglia (dal 2005 al 2015) hanno effettuato un sopralluogo nell’area ex Fibronit in occasione dell’apertura del cantiere e dell’avvio delle attività propedeutiche alla realizzazione del Parco della Rinascita sull’area bonificata dall’amianto.

Hanno preso parte al sopralluogo anche il presidente del Comitato cittadino Fibronit Nicola Brescia, gli assessori della giunta comunale, la presidente del Municipio I, i consiglieri comunali e municipali e i rappresentanti della Consulta cittadina dell’Ambiente.

“Questo cantiere testimonia il grande impegno civico profuso dal comitato Fibronit, che si è battuto sin dalla sua nascita per arrivare a questo risultato, da cinque amministrazioni comunali e da altrettante amministrazioni regionali che hanno sostenuto l’impegno di trasformare quello che era un luogo di morte in un parco, il Parco della Rinascita – ha detto il sindaco di Bari -. Gli interventi previsti saranno prevalentemente di riforestazione e rigenerazione: quest’area diventerà un grande luogo di socialità a ridosso di tre quartieri molto popolosi, per i quali rappresenterà una sorta di cerniera verde.

I tempi per la realizzazione del parco sono scanditi dal PNRR, con una serie di obblighi rispetto al cronoprogramma: oggi diamo il via alle prime attività propedeutiche all’apertura vera e propria del cantiere, un grande risultato che ci spinge ancora una volta a impegnarci al massimo per garantire il rispetto dei tempi, fino alla realizzazione di un sogno che noi tutti abbiamo inseguito per troppi anni.

Certo, nessuno potrà mai risarcire la sofferenza causata a centinaia di famiglie baresi da quella fabbrica. Ma l’unica risposta che noi amministratori possiamo dare a quella vera e propria strage è seminare speranza lì dove è stato raccolto dolore, riportare la vita in un luogo che ha portato solo morte. Ed è quello che stiamo facendo.

Ci piace pensare che da lassù tutti coloro che ci hanno lasciato a causa di quella fabbrica, guardando i bambini giocare in questo parco, possano un giorno sorridere insieme a loro”.

“Oggi, ancora una volta, voglio ricordare Maria Maugeri per tutte le cose che mi ha insegnato da quando il comitato Fibronit mi convocò: da candidato sindaco di Bari, partecipai a una manifestazione nel quartiere Madonnella, non avevo neanche una precisa cognizione, 22 anni fa, del dramma che si era svolto in questi luoghi – ha sottolineato il presidente della Regione Puglia -. Da allora abbiamo compiuto un cammino complicato, duro, che è passato innanzitutto attraverso il cambio radicale di posizione del Comune di Bari rispetto al ministero dell’Ambiente. Qui era prevista l’escavazione di tutto l’amianto e il suo trasferimento chissà dove, non sarebbero bastate le discariche d’Europa per accogliere tutto il materiale che è stato sotterrato. Chiedemmo invece che l’area fosse tombata, e si cominciò a lavorare per questo Parco della Rinascita, reso peraltro possibile anche grazie all’operazione che portammo a termine come Comune di Bari, con grande determinazione, di acquisire l’area in proprietà in cambio del risarcimento danni dalla curatela fallimentare.

E poi la variante al Piano Regolatore per trasformare un’area edificabile in un’area verde. Tutto ciò rimarrà nella storia. La storia di una grande comunità che si incarna nelle associazioni che dal basso costruirono l’idea stessa del Parco della Rinascita”.

“Qualche minuto fa, mentre parlava il sindaco, avrei voluto dirgli: “ma ci rendiamo conto di cosa sta accadendo oggi?” – ha commentato Nicola Brescia -. Oggi si chiude un percorso cominciato a novembre del 2000, e a novembre di quest’anno il comitato Fibronit compie 25 anni. In questo tempo è accaduto di tutto e oggi essere qui e leggere del Parco della Rinascita, il nome che abbiamo scelto sin dal 2000 per dare il senso di quella rinascita civile voluta dai cittadini, è una gioia indescrivibile. Con la realizzazione di questo parco vorremmo risarcire almeno in parte tante famiglie per la sofferenza causata dall’amianto. Non posso non ricordare chi oggi non c’è più, come Ernesto Chiarantoni, che si è battuto come un leone nonostante il mesotelioma. A lui vorremmo fosse intitolata l’area giochi per i più piccoli. O Michele cui, poco prima che morisse, promisi che non ci saremmo mai fermati e che saremmo arrivati fino in fondo. L’emozione che mi scorre dentro è enorme, grandissima. Abbraccio tutti coloro i quali in questi anni ci hanno supportato e ringrazio tutti i rappresentanti delle istituzioni, oggi presenti, per aver sostenuto le battaglie del comitato, scegliendo di stare dalla parte dei cittadini”.

“Questa è una storia di riscatto, a cui sono orgoglioso di aver dato il mio contributo – ha proseguito l’eurodeputato e presidente della Commissione Envi -. Quella della Fibronit è una storia di sofferenza e di dolore, di perdite, di burocrazia, di difficoltà, di ricorsi, di varianti al Piano regolatore e di ricerca di finanziamenti, gli ultimi ottenuti nell’ambito del PNRR per la realizzazione del parco.

Nel 2014 ho raccolto il testimone dalle mani del mio predecessore e qualche mese fa l’ho lasciato nelle mani del nuovo sindaco, che lo custodirà con attenzione e cura. Ma questa staffetta non sarebbe mai stata possibile senza Nicola Brescia, il comitato Fibronit e le famiglie delle vittime della fabbrica della morte.

Quando qui volevano realizzare una grande lottizzazione, i cittadini si sono battuti per strada tenendosi per mano. Questo è un risultato che si deve al loro impegno come pure all’impegno della stampa, penso ovviamente a Giuseppe Armenise che, tra i primi, ha raccontato la storia della fabbrica della morte. E non sarebbe stato possibile se non ci fosse stata Maria Maugeri. Ecco, senza tutte queste persone non saremmo potuti arrivare fin qui, perché la loro determinazione e la loro tenacia ci hanno costretti a correre e a cercare in corsa soluzioni anche a vicende burocratiche estremamente complesse, come la legge nazionale che siamo riusciti a modificare per separare la matrice suolo dalla matrice acqua.

Siamo tutti consapevoli che non riporteremo indietro le lancette del tempo, non riporteremo in vita le persone che sono morte, ma tutti dovete sapere che mai permetteremo che qualcuno fermi il futuro. Qui cresceranno i nostri figli, i nostri nipoti, i nostri alberi, qui crescerà una nuova città. Una città che ha fatto i conti con le proprie ferite e che ha scelto di avere coraggio e andare avanti”.

“Qui le istituzioni, per ignoranza o malafede, volevano perpetuare il crimine ambientale, costruendovi un sottopasso, e i cittadini si sono ribellati – ha ricordato l’ex presidente della Regione Puglia -. I cittadini, armati di senso civico, hanno studiato, sono diventati esperti e una parte della politica, allora, ha scelto di sostenere le loro battaglie. Vent’anni fa il Comune dichiarò l’inedificabilità di questi suoli e la prima delibera del mio governo, non appena insediato, fu il finanziamento di 10 milioni di euro per i progetti di messa in sicurezza dell’area ex Fibronit. Sognavamo un parco, non un sottopasso o degli edifici. Perché l’unico modo scientificamente fondato di difendersi ed evitare di liberare altre molecole di amianto dal sottosuolo è seppellirle e realizzarci sopra un parco.

Qui, oggi, comincia una storia nuova: ciò che è stato un segno di morte si capovolge e diventa un segno di vita. Questo è un caso di scuola perché le istituzioni e la politica possano comprendere che i cittadini non sono il popolo bue, a volte sono sapienti sulle loro sofferenze e sulle loro speranze: ascoltarli un po’ di più rende migliori la politica e le istituzioni”.

 

Il Progetto

Il parco della Rinascita interessa un’area che si sviluppa lungo via Caldarola fino all’incrocio del ponte di Padre Pio con viale Magna Grecia, delimitata dalla linea ferroviaria delle Ferrovie Sud-Est e di RFI. Si estende su un’area di 146.850,70 mq (14 ettari) che congiunge i quartieri Japigia, Madonnella e San Pasquale.

L’importo complessivo dei lavori è di circa 16 milioni di euro, di cui 3,5 messi a disposizione dalla Regione Puglia e 11,5 milioni dei fondi PNRR, M5C212.1 – “Inclusione e coesione”, componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, e 1.5 milioni di fondi per opere indifferibili.

Il progetto di fattibilità tecnico-economica, redatto nel 2022 dall’architetta Laura Rubino e dall’ingegner Nicola Falcone, presentava una chiara impostazione improntata sulla sintesi del percorso di progettazione partecipata, intrapresa con il Comitato di quartiere dell’ex Fibronit, in cui è stato elaborato uno schema planimetrico che riassume i desiderata della cittadinanza e da cui si evince la necessità di una forte rinaturalizzazione, attraverso opere di forestazione, e la presenza di dotazioni in grado di rendere vivo il parco: aree sportive (campi da basket, bocce, ecc.), aree gioco per i bambini, sistemi di piazze e percorsi.

In base a queste indicazioni il raggruppamento di progettisti, incaricati di proseguire con il lavoro di redazione del progetto, hanno delineato gli obiettivi del progetto di riqualificazione:

  1. definire una nuova identità del parco in continuità con il PFTE posto a base di gara
  2. disegnare un sistema parco in grado di dialogare con il contesto urbano e territoriale di riferimento
  3. delineare nuove “spazialità” (valenza simbolica del parco – qualità ambientale – attività ricreative/benessere – sicurezza/fruibilità) in linea con le indicazioni del percorso partecipativo, al fine di identificare delle nuove polarità cittadine e di quartiere
  4. implementare la biodiversità e la qualità paesaggistica del sito
  5. ottimizzare le risorse economiche a disposizione sia per la fase di costruzione del parco che per la sua futura manutenzione/gestione.

È opportuno ricordare che, a monte di quest’opera, l’amministrazione comunale si è impegnata su importanti operazioni di bonifica del sito che si sono concluse nel 2022, quando è stato emesso il certificato di avvenuta bonifica con dichiarazione di piena accessibilità e fruibilità dell’intero parco a condizione che non fosse modificato e danneggiato il capping (strato di copertura della superficie) effettuato secondo le seguenti misurazioni:

  • 1 metro di terra nelle aree maggiormente contaminate
  • 20 cm di terra nelle aree con minore contaminazione.

Per aumentare il grado di sicurezza, la conferenza di servizi ha imposto l’aumento di circa 50 cm di terra di coltivo nelle aree alberate in modo da evitare il possibile, anche se remoto, intaccamento del capping dagli apparati radicali.

 

Concept paesaggistico del parco della Rinascita

Il progetto intende rappresentare la sintesi di tutte le fasi precedenti: progettazione partecipata e PFTE e proposizione di una visione di parco innovativa e in linea con le attuali e future necessità della città.

Le parole chiave espresse dai cittadini sono state disegnate sul parco e hanno dato il via ad un processo di gestazione così composto:

  • definizione delle direttrici principali
  • assorbimento e compressione delle direttrici che si adeguano alla morfologia ed orografia del sito di intervento
  • permeabilità del parco determinata dai nuovi accessi
  • masterplan paesaggistico composto da nuclei di rigenerazione in grado di stimolare la rinascita o processi vitali del nuovo parco: nuove aree forestate, connessioni con il quartiere, spazi attrezzati per il gioco e lo sport.

Le cicatrici della terra che hanno segnato quel luogo della città di Bari saranno curate con nuovi percorsi e luoghi per le persone attraverso la realizzazione di nuove tipologie di foreste urbane in grado di implementare la biodiversità, di aree gioco per ogni età che si incastonano nel paesaggio, di luoghi dedicati alla cultura (l’anfiteatro Maugeri sarà il cuore del parco e, insieme alle altre piazze, costituirà delle nuove polarità per i cittadini), di percorsi di diversa sezione con cui esplorare e vivere il parco in piena sicurezza e senza barriere architettoniche e l’ottimizzazione nell’uso dei materiali in modo da ridurre e semplificare le future manutenzioni.

Il nuovo parco multifunzionale valorizzerà il contesto territoriale che diventa una sorta di “cuneo verde” che si innesta nella città e si estende verso tutte le direttrici urbane esistenti.

 

Nuclei di rigenerazione naturale

Il progetto definitivo prevede una ridistribuzione spaziale delle essenze impiegate; in particolare si delinea una strategia di impianto vegetale in grado di determinare delle gerarchie vegetali: masse arbustive ed arboree forestali, aree d’ombra a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti e collezione botanica di essenze mediterranee.

Questa impostazione ottimizza l’impiego di essenze in una superficie così vasta. Sono diversi, infatti, gli spazi disegnati e/o arricchiti dalle essenze vegetali in modo da costituire un sistema ambientale e paesaggistico unico. Uno spazio ricco di biodiversità e di grande impatto scenografico.

Il progetto prevede anche una ridistribuzione spaziale delle specie vegetali arboree ed arbustive impiegate, in grado di determinare delle gerarchie vegetali: forestazione arborea ed arbustiva, aree d’ombra immediata con piante a pronto effetto, diverse tipologie di prati (ornamentali, rustici e fioriti), collezioni di rampicanti, giardino arido e collezione botanica di specie arbustive mediterranee.

Questa impostazione ottimizzerà l’impiego di diverse specie in una superficie così vasta, come si può evincere nell’elenco floristico dei diversi settori e zone di forestazione urbana prevista. In totale saranno piantumate 8.374 erbacee, 71.046 tappezzanti, 1810 rampicanti, 51.861 arbusti, 1300 alberi nell’ambito dell’intervento di forestazione urbana e 451 alberi pronto effetto.

In termini di contributo ambientale si otterrà un risparmio di CO2 di 700 tonnellate all’anno. Le aree verdi così progettate svolgono un ruolo importante anche nella gestione delle acque piovane, assorbendo e rallentando il deflusso delle acque. La creazione di spazi verdi multifunzionali, si realizza nelle aree verdi con zone di infiltrazione, per ridurre il rischio di allagamenti e migliorare la qualità delle acque superficiali.

Le aree verdi sono state progettate affinché siano economicamente sostenibili nel lungo termine, minimizzando i costi di manutenzione e gestione. La scelta di specie vegetali resistenti, l’uso di pratiche di gestione sostenibili e l’adozione di tecnologie innovative possono contribuire a garantire la sostenibilità economica dell’intera opera.

L’impianto irriguo è stato progettato, infatti, per soddisfare tutte le esigenze del parco, differenziando il sistema di distribuzione in funzione delle richieste e tipologie irrigue.

Di seguite le tipologie di impianti di irrigazioni che saranno implementati:

  1. impianto a pioggia manuali per irrigazione di soccorso con lancia per il prato rustico
  2. impianto a goccia per le alberature e aiuole
  3. impianto in subirrigazione per i prati pregiati.

 

Nuclei di rigenerazione sociale

Il progetto ridisegna una successione di spazi urbani in grado di rendere fruibile e utilizzabile il parco durante tutte le ore del giorno. Il parco urbano è pensato come un sistema flessibile in cui le attività previste (piazza – aree gioco – percorsi – ecc.) sono interconnesse tra loro e in grado di adeguarsi alle diverse necessità dei cittadini. Pertanto, la rigenerazione sociale si articolerà su differenti interventi:

  • aree per la socialità e funzioni pubbliche
  • spazi multifunzionali e percorsi fluidi
  • nuovi servizi ecosistemici al quartiere e alla città
  • riapertura al quartiere e alla collettività
  • realizzazione di un’oasi di biodiversità
  • restituzione di spazi verdi fruibili alla cittadinanza
  • rigenerazione ambientale
  • valorizzazione dei suoli con logiche di economia circolare.

 

Di seguito l’elenco degli spazi e delle funzioni da realizzare nel parco:

  • area giochi bambini
  • giardino delle aromatiche
  • piazza d’acqua
  • piazza yin e yang
  • anfiteatro Maria Maugeri
  • area basket
  • bocciodromo
  • chiosco/servizi igienici
  • coperture
  • percorso vita.

 

Nel progetto sono previsti nuovi impianti di illuminazione, di videosorveglianza e wi-fi. Infine, saranno tre gli accessi aperti lungo i confini di via Caldarola per consentire l’ingresso all’area verde.

REDAZIONE

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.