Il 26 e il 27 dicembre Alessio Giannone, in arte Pinuccio, ha debuttato con un doppio sold out al teatro Piccinni di Bari, con il suo ultimo spettacolo “Non mi trovo”.
Imputato sui generis in un tribunale, Pinuccio chiede al giudice di essere condannato all’isolamento perché in questo mondo dominato dai social lui proprio “non si trova”. A sostegno della sua tesi Pinuccio produce una serie di prove tratte dal web, che mostrano una deriva della società contemporanea che certamente induce alla risata, ma spinge alla riflessione. Dalla confusione generata dalle varie dichiarazioni relative al Covid, alla maniacale attenzione per l’estetica, alla eccessiva esposizione di ogni aspetto della vita quotidiana, tutto concorre a tracciare un quadro imbarazzante e a tratti inquietante della ormai diffusa dipendenza da social network. A rischio di essere tacciato come “boomer”, termine usato impropriamente per sbeffeggiare chi non vuole allinearsi alle nuove tendenze tecnologiche, Pinuccio, classe ’79, ci mette davanti alle nostre debolezze e alle nostre ossessioni social e, con il suo solito humour disincantato e disfattista, ci mostra tutti i paradossi della vita virtuale.
Maria Cristina Consiglio