Ancora quattro giorni per assistere a “Il guardiano” della compagnia Diaghilev con la regia di Virginio Gazzolo. Interpretato dallo stesso Gazzolo con Paolo Panaro e Roberto Petruzzelli.
È la storia di un vecchio barbone che viene ospitato per una notte da un uomo che vive con il fratello in una casa con un secchio sul soffitto per raccogliere la pioggia che, instancabile, si abbatte sulla città. Il soggiorno si protrae finché al barbone viene proposto di diventare il guardiano di quella casa sgangherata, dove tutto è in disordine.
Rappresentato la prima volta nel 1960, “Il guardiano” è esempio perfetto del teatro dell’assurdo. Una scena cupa e spoglia che sottolinea la solitudine e le difficoltà di comunicazione degli uomini. Così i tre protagonisti, pur dialogando incessantemente, non si capiscono e il loro dialogare diventa una sorta di monologo. La scelta di regia di far dirigere lo sguardo altrove rispetto al destinatario della comunicazione è particolarmente efficace nel rendere quasi irreale la scena tanto che i vari interlocutori sembrano solo allucinazioni.
Virginio Gazzolo, classe 1936, è magnifico nei panni del barbone Davies, un’interpretazione che rende alla perfezione il senso di smarrimento e confusione che l’incontro con i due fratelli crea in lui, ma anche la furbizia che il suo istinto di sopravvivenza e la sua condizione rendono necessario.
In scena alla Vallisa giovedì 9 ore 20, venerdì 10 e sabato 11 ore 21, domenica 12 ore 19.
Maria Cristina Consiglio