«Il pranzo della domenica» di Dammacco una riflessione sul significato della morte -Dal 10 al 13 ottobre nell’auditorium Vallisa di Bari per «Teatro Studio» di Diaghilev

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Dal 10 al 13 ottobre nell’auditorium Vallisa di Bari per «Teatro Studio» di Diaghilev

«Il pranzo della domenica» di Dammacco

una riflessione sul significato della morte

In scena il premio Ubu Serena Balivo, interprete di un testo delicato e umoristico

Uno spettacolo lieve e toccante intorno al più grande tabù della nostra cultura. L’attrice Serena Balivo e il regista, drammaturgo e pedagogo teatrale Mariano Dammacco, noti per il modo in cui si muovono con grande perizia e passo leggero tra poesia e narrazione, aprono uno squarcio di luce sulla fine della vita con «La morte ovvero il pranzo della domenica», in scena nell’auditorium Vallisa di Bari giovedì 10 ottobre alle ore 19 e in replica venerdì 11 e sabato 12 ottobre alle ore 21 e domenica 13 ottobre alle ore 19 per la stagione «Teatro Studio» sostenuta da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Bari e organizzata dalla Compagnia Diaghilev, cui si deve la produzione dello spettacolo, la scorsa estate presentato in prima assoluta e con successo al Festival Primavera dei Teatri di Castrovillari prima di fare tappa ad Asti Teatro, Kilowatt Festival di Sansepolcro e altre importanti manifestazioni dedicate alla scena contemporanea. Dopo le recite baresi, «La morte ovvero il pranzo della domenica» inizierà una tournée in tutta Italia per toccare città importanti come Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Palermo, Caserta, Taranto e Vercelli.

Già Premio Ubu come migliore attrice under35 e Premio Ivo Chiesa, Serena Balivo dà corpo e voce a una donna non più giovane che ogni domenica va a pranzo dai suoi genitori ultranovantenni, forse i veri protagonisti del delicato e umoristico testo di Mariano Dammacco, vincitore del Premio Ubu nella categoria «migliore novità drammaturgica» per «Spezzato è il cuore della bellezza».

Sebbene in buona salute fisica e mentale, i due genitori sono ben consapevoli che presto dovranno affrontare la morte, il nulla forse o magari un’altra vita, e così non parlano d’altro, arrivando pian piano a incarnare tutte le madri, tutti i padri e tutti noi dinanzi all’ignoto. Lo spettacolo ci conduce dentro un rito che appartiene a molti, il pranzo della domenica, nella sua forma ultima, con una coppia di anziani e la loro figlia in attesa di separarsi, di doversi salutare.

«La morte ovvero il pranzo della domenica», realizzato sulle musiche originali di Marcello Gori e con la consulenza per lo spazio scenico e le luci di Vincent Longuemare, appare come un invito a partecipare a un congedo appassionato e divertito che prova a restituirci la bellezza della vita stessa all’interno dell’esperienza dell’ultima separazione dalle persone amate, e all’interno della potenza nascosta e piena di pudori dell’amore in famiglia, l’amore tra vecchi sposi, l’amore tra genitori e figli.

Dunque, Mariano Dammacco e Serena Balivo, destinatari di numerosi e prestigiosi riconoscimenti per i loro spettacoli e il lavoro artistico svolto in ambito drammaturgico e interpretativo e il lavoro sull’attore, come testimoniano le precedenti produzioni «L’ultima notte di Antonio (2012), L’inferno e la fanciulla (2014), Esilio (2016), La buona educazione (2018), Spezzato è il cuore della bellezza (2020) e Danzando con il mostro (2022), continuano a portare avanti un’idea di teatro d’arte e d’autore e, al tempo stesso popolare, accessibile a tutti per contenuti e linguaggi.

Info e prenotazioni al 333.1260425. Biglietti online su Vivaticket.

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