Venerdì 15 marzo nella splendida cornice della sala Protomoteca in Campidoglio, alla presenza di un numeroso pubblico, si è tenuta la cerimonia di consegna dei premi “AlberoAndronico”, ormai giunta alla XII edizione.
Il prestigioso Premio Nazionale, è patrocinato da Roma Capitale, Città metropolitana di Roma Capitale e dal Consiglio regionale del Lazio. Nel corso della serata sono stati premiati gli autori di poesie, racconti, libri, fotografie, cortometraggi e pittura.
Una impareggiabile e qualificata giuria di esperti, ha scelto i vincitori tra centinaia di concorrenti (circa 670) provenienti da tutta Europa (Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, San Marino, Spagna, Svezia, Turchia, oltre all’Italia naturalmente), Africa (Sudan), Asia (Bangladesh, Cina, Libano, Nepal e Russia); America (Brasile e Stati Uniti); Oceania (Australia).
Al termine della cerimonia, il dott. Pino Acquafredda, Presidente del Premio Nazionale AlberoAndronico, ha concluso dicendo:
“Un incontro d’arte e cultura, simbolicamente un abbraccio tra chi condivide
emozioni e idee, tra generazioni diverse che si arricchiscono, formando quell’esperienza speciale che è la cultura. Il Premio è diventato un appuntamento importante, è atteso da chi vuole esprimere il proprio talento e la propria passione. Non ci fermiamo a questa dodicesima edizione, abbiamo fatto 13 con il nuovo bando, aperto alla partecipazione di tutti e per la prossima edizione abbiamo già scelto un incipit per il prermio: A volte la cosa migliore è Mettersi in Gioco.
Tra gli autori premiati durante l’importante serata era presente Stefano de Carolis, Sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri, storico e Giornalista, il quale con il suo saggio sulla storia della malavita e camorra barese, ha ricevuto due riconoscimenti;
Premio alla Cultura e Premio del Presidente AlberoAndronico
Con la seguente motivazione:
Saggio Storico dal titolo: “CON UN PIEDE NELLA FOSSA” storie di malavita e camorra barese 1861-1914 LB edizioni.
Un trattato di altissimo valore storico-sociale che attraverso la minuziosa ricerca di documenti d’archivio esclusivi tra cui il primo “pizzino” italiano della storia e gli aneddoti spiegano lo sviluppo della criminalità organizzata di tipo camorristico e mafioso in Puglia e in particolare della malavita e camorra barese, dal 1861 al 1914.
foto di Zhanna Stankovych
Redazione