Il sindaco di Cellamare scrive a Fedez dopo il nuovo singolo: ‘ non si tocchino i sindaci’

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in fotomil sindaco di Cellamare, Gianluca Vurchio

“Caro Fedez,

sono un sindaco di una piccola comunità a pochi chilometri dalla Città Metropolitana di Bari, Cellamare e Coordinatore Regionale di Anci Giovani della Puglia, la consulta giovanile dei Giovani Amministratori Pugliesi. Un giovane sindaco, quasi della tua età, immagina, che prova ogni giorno a servire umilmente la sua comunità con profondo senso del dovere e spirito di sacrificio. Ho avuto modo di visionare ed ascoltare il tuo nuovo singolo e non avendo le competenze – come è giusto che sia – non intendo intervenire nella libertà di espressione utilizzata, ma permettimi di scriverti che vedere quell’uomo che indossa la fascia tricolore, quella fascia che tutti i sindaci indossano con orgoglio e sacrificio, con passione ed abnegazione, tocca il cuore.

Inizia in questo modo la lettera del sindaco di Cellamare che è anche presidente dei giovani Anci Puglia. Il primo cittadino esprime dissenso verso Fedez il quale non è nuovo ad iniziative insolite che hanno creato e creano spesso forte dibattiti e polemiche.

“Tocca il cuore di tutti i Sindaci italiani – continua Vurchio, “ultimi” uomini delle istituzioni che svolgono il loro ruolo con profondo rispetto, senso del dovere e nell’interesse precipuo delle comunità che amministrano. Permettimi, caro Fedez, di scriverti che vedere quell’uomo che orina su una persona, su un suo cittadino, rappresenta una grave offesa alle istituzioni locali, volta a tutti quei Sindaci ed amministratori locali che quotidianamente profondono il loro impegno verso gli ultimi. Fare il Sindaco, caro Fedez, oggi è davvero molto complicato e solo chi lo ha fatto o ci è passato, può comprenderlo. Noi dobbiamo ascoltare, capire, metterci a disposizione dei nostri concittadini e soprattutto risolvere i loro problemi, spesso prendendo per la mano gli ultimi ed accompagnandoli verso nuove prospettive di vita. Facciamo anche questo. Spesso, quasi sempre a dire il vero, non abbiamo tempo per le nostre famiglie, per i nostri affetti più cari e siamo chiamati a compiere delle rinunce personali per favorire il lavoro a favore esclusivo delle comunità che ci onoriamo di amministrare. Io, puntualmente, caro Fedez, così come migliaia e migliaia di altri colleghi Sindaci ed amministratori locali, non ho dormito la notte in una emergenza pandemica senza precedenti, fermo nella mia stanza, assieme alla Protezione Civile, nel contare i cittadini contagiati e chi, purtroppo, ci aveva lasciato. Meritiamo rispetto, caro Fedez, non attacchi o sterili provocazioni. Proprio perché tu possa comprendere la vita da Sindaco vorrei ospitarti nella mia comunità, anche solo una mezza giornata, per farti “abbracciare” i tanti problemi quotidiani che affrontiamo e di come sia difficile amministrare, ma anche di quanto amore, cuore e passione ci mettiamo noi sindaci e mai, dico mai, ci permetteremmo di orinare addosso ad un nostro concittadino. Piuttosto lo soccorreremmo prestandogli aiuto e conforto, perché noi siamo i “soccorritori istituzionali” ed il primo punto di riferimento dei nostri concittadini, per tutto: da un certificato anagrafico, passando per il malfunzionamento di una caldaia, sino al palo della pubblica illuminazione non funzionante. Questi sono i sindaci italiani, l’orgoglio del nostro paese, ogni giorno che passa. Ti aspetto, caro Fedez.”.

Redazione

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