Il TAR Puglia incontra i cittadini, inaugurazione dell’anno giudiziario 2021. La relazione del presidente Angelo Scafuri
Con modalità inusuali rispetto al passato, a causa delle restrizioni Covid, il TAR Puglia ha comunque inaugurato l’anno giudiziario 2021.
«Rendere conto dell’operato del Tribunale alla cittadinanza, perché, anche nella pandemia, la Giustizia non deve smarrire la propria missione»: questo il messaggio del Presidente Angelo Scafuri.
Ed in effetti nei lunghi mesi di lockdown l’attività giurisdizionale è andata avanti, sebbene mediante il collegamento da remoto che ha garantito, in nome di un vero e proprio “patto per la Giustizia” tra magistrati e avvocati, il regolare svolgimento delle udienze.
Tutto ciò in attesa dell’auspicato ritorno nelle aule di Giustizia.
I risultati di questa sinergia sono stati, ad ogni modo, positivi: a fronte di quasi 1500 nuovi ricorsi pervenuti, quelli decisi sono stati oltre 1600, con un incremento di quasi il 4% di abbattimento dell’arretrato.
E – dato da non trascurare – con tempi di decisione davvero contenuti: non superiori ad un anno per il rito ordinario, ma con punte di eccellenza di 100 giorni per decidere le controversie in materia di appalti; e con tempi ridottissimi, quasi immediati, per la tutela cautelare.
Tante e importanti le materie oggetto di competenza delle tre sezioni del TAR: contratti pubblici, edilizia, urbanistica, scuola, ambiente, sanità, commercio, Forze dell’Ordine.
«La macchina della Giustizia Amministrativa non si è mai fermata», come ha detto a chiare lettere Scafuri, il quale ha manifestato il suo apprezzamento per il rapporto leale tra i giudici e il Foro, oltre che per il lavoro efficiente degli uffici giudiziari.
Il TAR Puglia come “giudice del buon senso”, come strenuo difensore dei diritti civici ma anche delle libertà economiche. Pronto, soprattutto, ad applicare con rigore le leggi, forse troppe, e ad assumere una responsabilità decisoria che mai, come in questo caso, si è rivelata essenziale.
Una responsabilità che però – come si è voluto evidenziare – talvolta diventa oggetto di ingiuste critiche e di vere e proprie strumentalizzazioni, conducendo all’errore di pensare che il giudice amministrativo sia il vertice di una piramide chiamata burocrazia e non piuttosto un potere dello Stato, autonomo e imparziale.
Sotto questo profilo, nel corso dell’inaugurazione si è ribadita l’importanza di proteggere il più possibile e rilanciare il rapporto di fiducia dei cittadini nella Giustizia Amministrativa.
Non si vuole certamente negare la libertà di criticare il merito delle sentenza, ma sempre nel rispetto dei ruoli istituzionali e garantendo una persistente difesa della funzione sociale dell’istituzione giudiziaria.
Il TAR Puglia è da sempre un presidio di legalità per tutti: e tale intende restare.
Per i giudici baresi, dunque, è fondamentale un ampliamento della comunicazione, magari addirittura per spiegare il proprio lavoro, perché solo in questo modo sembra possibile evitare inutili malintesi con l’opinione pubblica e assicurare una vicinanza alla comunità quanto mai necessaria in tempi così difficili.
LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE TAR PUGLIA ANGELO SCAFURI
«In questi lunghi mesi di lockdown l’attività giurisdizionale del TAR Puglia è andata avanti, sebbene mediante il collegamento da remoto che ha garantito, in nome di un vero e proprio “patto per la Giustizia” tra magistrati e avvocati, il regolare svolgimento delle udienze.
Auspichiamo, però, di poter tornare quanto prima nelle aule di Giustizia, che sono il nostro “habitat naturale”.
Sono molto orgoglioso, comunque, che, nonostante le difficolta, il TAR Puglia ha risposto puntualmente alla domanda di Giustizia: abbiamo infatti deciso un numero superiore di ricorsi rispetto a quelli che sono pervenuti.
Di questo devo ringraziare, prima di tutto, i Colleghi, che non hanno mai fatto mancare la loro professionalità. In secondo luogo, devo ringraziare il Foro, sempre leale e collaborativo. Da ultimo, ma non per ultimo, devo ringraziare il personale degli uffici, che ha lavorato con impegno e serietà.
Dico sempre che queste tre componenti formano i vertici di un ideale triangolo che rappresenta l’immagine di una Giustizia Amministrativa efficiente ed efficace.
Siamo consapevoli che spesso ci sono conflitti di competenze istituzionali e che altrettanto spesso le leggi sono troppe e non sempre chiare.
Ma questo non ha impedito e non impedirà di assicurare una vicinanza alla comunità, quanto mai necessaria in tempi così difficili, e di garantire nel miglior modo possibile una persistente difesa della funzione sociale dell’istituzione giudiziaria».
Redazione