Giovedì 13 dicembre, alle 17, nel Salone degli Affreschi del Palazzo Ateneo di Bari (Piazza Umberto I, ingresso libero), il Traetta Opera Festival torna in scena con un’altra produzione speciale, intitolata «Il volo di Smikrà», spettacolo di musica e letture con la pianista Annamaria Giannelli (ideatrice dell’evento), la voce recitante di Maurizio Pellegrini e la regia di Cosma Cafueri. «Smikrà» era il nomignolo con il quale Gabriele D’Annunzio chiamava Luisa Baccara, al tempo della loro relazione. Baccara, giovane e talentuosa pianista veneziana, divenne compagna di D’Annunzio nel 1919, esattamente nel periodo in cui il poeta (nonché soldato e aviatore), all’apice della sua influenza culturale e politica, guidò l’occupazione di Fiume alla testa di truppe italiane ammutinate.
Lo spettacolo non vuole essere una semplice rievocazione del talento della Baccara. È invece un piccolo esperimento culturale che, attraverso la sua figura di donna musicista, e artista vissuta in un’epoca in cui le restrizioni alla creatività e al genio femminile erano ancora schiaccianti, vuole ricordare le decine e decine di musiciste e compositrici rimosse, dimenticate e trascurate, solo in quanto donne. Luisa Baccara fu così testimone e partecipe di quell’ultima avventura dannunziana, restando al fianco del poeta non come figura accessoria ma come presenza attiva, prendendosi quasi il ruolo di ‘madrina’ dell’impresa fiumana con tutte le sue contraddizioni. Vivendone inoltre lo spirito con la sua musica, che eseguiva tra le barricate per «Ariel» (nome scespiriano col quale a sua volta chiamava D’Annunzio) e i soldati. Fu il momento più intenso del rapporto col poeta, e che la condizionò per il resto della sua vita.
Ai brani musicali, tutti di compositrici straordinarie dal 1700 a 1940, si alterneranno letture tratte da uno scritto che D’Annunzio dedicò a Baccara, e pubblicò nel 1920 e passi del «Notturno», in cui il poeta parla di musica. Si ascolterà anche il pensiero della pianista attraverso due lettere a lui scritte.
redazione