Si è svolta davanti alla sede del Consiglio regionale a Bari il presidio dei lavoratori dell’Ilva di Taranto, organizzato dai sindacati Fim Cisl e Uilm, per chiedere al governatore Michele Emiliano di ritirare il ricorso presentato al Tar contro il decreto del Governo sullo stabilimento siderurgico.
“Il lavoro non si tocca” e “salute, ambiente, occupazione, senza divisione” sono gli slogan scanditi dagli oltre 200 lavoratori che stanno manifestando in via Capruzzi con striscioni e bandiere. Delegazioni sindacali chiederanno di essere ascoltati nel Consiglio regionale convocato per oggi con all’ordine del giorno una seduta monotematica proprio sull’Ilva.
“Manifestiamo oggi perché dobbiamo dire a gran voce a Emiliano che fare ricorso non è fare il bene della città”, afferma Valerio Dalò, segretario generale Fim Cisl Taranto. “Eravamo ad un passo dall’inizio delle opere e della copertura dei parchi minerari – aggiunge – ma così non facciamo altro che allungare i tempi. Abbiamo lavoratori a casa da tre anni, circa 850 unità che a gennaio sarebbero rientrati e invece così restano ancora fuori”. “Non siamo qui per protestare, ma per cercare un dialogo” sottolinea Antonio Talò, segretario generale Uilm Taranto. “Non siamo con Calenda o con chiunque altro – osserva – ma con la fabbrica e con i lavoratori. Dopo 50 anni abbiamo finalmente una occasione per cambiare le sorti della città. Il ricorso è un errore strategico perché blocca le trattative e allunga i tempi per i lavoratori e anche perché i nostri bambini possano tornare a scuola nelle giornate di vento”.
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redazione