Cinque persone, ritenute appartenenti al clan Parisi di Bari, sono finite in carcere su disposizione dell’ufficio esecuzioni penali della Procura generale di Bari.
Il provvedimento ha colpito Michele Parisi (56 anni), Giuseppe Parisi (59 anni), Battista Lovreglio (65 anni), Michele Genchi (55 anni) e Vito Sebastiano (42 anni), che dovranno scontare pene dai tre ai nove anni di reclusione per associazione a delinquere di tipo mafioso, traffico di stupefacenti, violazione della legge sulle armi, estorsioni e riciclaggio con l’aggravante della mafiosità.
I cinque erano già stati colpiti da provvedimento cautelare nel 2016, nell’ambito dell’operazione “Do ut des”.
L’indagine consentì di documentare l’attività criminale del clan Parisi, operativo a Bari e in alcuni Comuni della provincia, e la sua gestione “in situazione di monopolio” di numerose attività illecite “attraverso il capillare e sistematico controllo del territorio”.
Una egemonia che si era sviluppata anche attraverso il monitoraggio e la gestione delle case popolari e con l’infiltrazione nei cantieri edili.
Le indagini, supportate dalle dichiarazioni di imprenditori vittime del clan, consentirono di dimostrare che il clan “sfruttava l’attività dell’imprenditoria edile, finendo per operare scelte aziendali di rilievo, comportandosi come un vero e proprio broker o intermediario che – scrivono ancora gli inquirenti – interviene sul mercato suggerendo, ma sostanzialmente imponendo, le proprie scelte da cui, naturalmente, guadagnava una percentuale sugli utili e sui compensi” (ansa).
redazione