Anticipato dalla pubblicazione di tre singoli che su Youtube (“Soldati di carta”, “Ridere” e “Voi”), l’album è prettamente rock stile anni ’90, indirizzato verso uno stile hard rock quasi heavy, a cui si aggiungono due ballate: una incentrata sulla guerra, con un finale esplosivo e un’altra realizzata con solo voce, chitarra e strumenti a corde, che va completamente in controtendenza con tutto il resto del disco. Quest’ultima è “Tranne noi”, brano che parla di quello è successo durante il periodo della pandemia causata dal Covid-19.
“Ho chiamato quest’album ‘Voi’, che è anche il nome di un brano presente al suo interno – ha spiegato Buttaro – perché viviamo in un momento di polarizzazione estrema delle opinioni, in cui ci parliamo ma nessuno trova nell’opinione dell’altro qualcosa da salvare. Viviamo in un’epoca di contraddizioni e di conflitti, non solo militari ma anche e soprattutto d’opinione, quando invece potremmo cogliere di più dal rapporto con gli altri”.
Questo disco è frutto di varie featuring. Due brani sono stati registrati al Rocker Studio di Milano, gestito dal batterista Mario Riso (che ha anche suonato nelle stesse tracce), una vera istituzione nell’ambito del rock e dell’hard rock italiano, creatore di Rezophonic, un progetto musico-sociale che negli anni ha coinvolto numerosi artisti del calibro di Caparezza e dei Negramaro. Altri pezzi dell’album sono stati registrati a Bari, mentre altri ancora sono stati incisi a Molfetta e hanno visto la partecipazione di Gaetano Camporeale e Alfredo Ferrero, rispettivamente tastierista e chitarrista di Caparezza, che hanno inoltre collaborato all’arrangiamento degli stessi.
“All’inizio sono rimasto felicemente stupito di queste collaborazioni – ha commentato Buttaro – perché non pensavo che i miei brani potessero destare tale interesse. Il fatto che a gente di questo spessore musicale, così blasonata, i miei lavori potessero piacere, per me è stata fonte di grandissima felicità e soddisfazione. Avere inoltre un contratto discografico, per un musicista polistrumentista come me, sempre coerente con il suo genere e il suo modo di fare musica, è stata un’attestazione di stima importante”.
Nato musicalmente batterista, negli anni Claudio Buttaro ha approfondito lo studio di diversi strumenti, concentrandosi anche sulle sue abilità vocali. Durante il suo percorso artistico ha avuto l’occasione di suonare con i Litfiba, all’interno di un concerto organizzato dal fan club del gruppo e ha realizzato la colonna sonora del reportage “Sulla pelle dei civili” del regista Roberto di Matteo, girato in Ucraina e presentato allo Spin Time Labs di Roma.
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