Inaugurata, dopo un anno di stop a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19, l’85esima Campionaria generale internazionale, in programma a Bari dal 15 al 23 ottobre. Un’edizione nel segno della tradizione, dell’innovazione e del Mediterraneo.
Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Antonio Decaro, Sindaco di Bari, Marina Lalli, Relazioni istituzionali Nuova Fiera del Levante e Pasquale Casillo, Presidente Ente Autonomo Fiera del Levante.
Ad aprire la cerimonia il sindaco Antonio Decaro. “Essere qui significa ritrovare un pezzo di storia e di identità comune. Tanti ricordi ma anche germogli che inaspettatamente fioriscono. Solo qualche giorno fa ero tra questi viali a bordo di un minibus elettrico che procedeva senza conducente. Qui, tra i padiglioni della Fiera, con i ricercatori e i manager di alcune delle multinazionali più importanti d’Italia e d’Europa stiamo cercando di mettere un piede nel futuro, sperimentando quelle che oggi ci sembrano tecnologie avveniristiche e che domani saranno la normalità per i nostri nipoti. Nonostante gli ottantacinque anni, nonostante qualche acciacco, nonostante tutto il mondo intorno a noi sembri non avere nessuna parola di incoraggiamento per il futuro, la nostra Fiera esiste e resiste. E con quel vento in poppa che gonfia le vele della caravella raffigurata sul quel logo, che amiamo e che riconosceremmo ovunque, anche quest’anno torna ad aprire i battenti la Campionaria più famosa del Mezzogiorno d’Italia”.
Sull’importanza e la valenza strategica della Puglia è intervenuto il presidente Emiliano. “Questa cerimonia è sempre stata l’occasione per capire a che punto siamo e dove stiamo andando, se siamo cresciuti e soprattutto cosa ancora serve per migliorare. Mai come in questo momento storico sentiamo che quello che accade nel mondo ci condiziona, influisce sulle nostre vite, sulla nostra economia, sui nostri progetti collettivi e individuali.
La Puglia è una di quelle regioni che ha dimostrato di saper cogliere e vincere le sfide competitive internazionali, che ha investito, grazie anche agli strumenti di politica industriale regionale, nelle imprese, nel lavoro, nelle infrastrutture materiali e immateriali, sociali e ambientali. Una Regione che esprime nel più ampio panorama nazionale ed europeo un’elevata capacità di gestione degli investimenti pubblici, a partire dai fondi comunitari. Siamo una risorsa straordinaria di genio e regolatezza della quale il Paese non può fare a meno.”
Il sud come priorità per l’agenda nazionale. “Ci ritroviamo dopo due anni e purtroppo a causa di concomitanti situazioni per la prima volta non è presente il governo, giacché in via di formazione. Tuttavia mai come in questo momento storico affrontare i temi dell’economia meridionale in una prospettiva strategica come è questa sede è opportuno se non urgente”- ha dichiarato Pasquale Casillo. “Oggi stiamo facendo un’inaugurazione senza governo ma ci impegniamo ad organizzare un forum sui temi dell’economia meridionale in questa sede non appena si sarà insediato. E ci rivolgiamo al futuro premier affinché l’occasione persa oggi si trasformi in opportunità. Le fiere sono uno strumento potentissimo di politica territoriale e la Fiera del Levante è il biglietto da visita della nostra regione e della nostra città perciò oltre che funzionale deve tornare ad essere bella”.
La cerimonia è stata conclusa da Marina Lalli. “Quella che ci apprestiamo a inaugurare in un certo senso è una Campionaria doppia, perché ingloba simbolicamente al suo interno l’edizione dello scorso anno che non s’è tenuta a causa della pandemia. Una rinuncia che la comunità pugliese ha dovuto affrontare per quel senso di civiltà e di rispetto che sta dietro le grandi scelte collettive. Ma non era pensabile saltare una seconda edizione e non solo per una questione di opportunità aziendale, ma anche perché la Campionaria è la fiera più attesa di sempre.
Fiera del levante e del Mediterraneo. “Il punto fermo della manifestazione resta il Mediterraneo. Il fil rouge che conferma la vocazione di essere portatrice di un messaggio di speranza, di unione tra Oriente e Occidente, un punto di riferimento per le imprese meridionali e di tutta l’area. Favoriremo l’incontro in un contesto geopolitico complesso e delicato, per creare ponti e non muri”.
Le belle storie non finiscono mai. “Così recita il claim dell’edizione di quest’anno della Fiera- ha concluso la Lalli-. Un messaggio con cui si è scelto di comunicare il ritorno e la speranza, ma anche una storia bella che attraversa generazioni e sentimenti e che, come tutte le storie belle non si dimentica mai e resta nel tempo”.
Redazione