Questo pomeriggio si è insediato il nuovo consiglio metropolitano, il secondo nella storia della Città metropolitana di Bari, presieduto dal sindaco di Bari, Antonio Decaro.
Dopo la ratifica dell’elezione dei diciotto nuovi consiglieri, il sindaco Decaro ha fatto gli auguri di buon lavoro ai consiglieri riconfermati e ai nuovi eletti.
“Sindaci, consiglieri, Consiglieri metropolitani, vi faccio i miei auguri di buon lavoro per questa nuova avventura che oggi cominciamo insieme.
Tra questi banchi saranno tante le volte in cui ci capiterà di scontrarci, di condividere opinioni diverse, così come saranno tante volte in cui ci incontreremo, perché qui siamo tutti rappresentanti della nostra grande comunità.
Un’unica comunità che va dal lungomare di Molfetta, al belvedere di Locorotondo, dalle terrazze sulla scogliera di Polignano alle rocce della murgia altamurana, passando per il calzone di cipolla di Acquaviva, il Carnevale di Putignano, la Basilica di san Nicola a Bari e le grotte di Castellana. Vi dico questo, non per un eccesso di retorica o perché penso che voi non conosciate il vostro Comune o il nostro territorio, ma perché vorrei condividere con voi, sia con chi è alla sua seconda esperienza sia con chi siede per la prima volta in quest’aula, il senso del nostro impegno tra questi banchi. Non c’è indennità, non ci sono incarichi prestigiosi e tutto questo rende ancora più importante la vostra presenza qui.
Perché il vostro lavoro e il vostro impegno ha un unico interlocutore: la nostra terra, tutta, senza distinzioni, perché in quest’aula i 320.000 abitanti di Bari valgono quanto i 508 di Poggiorsini, così come i trulli di Alberobello sono allo stesso modo importanti come gli alberi di ulivo di Bitonto. Così come abbiamo, in questi cinque anni, messo da parte le nostre appartenenze politiche per un interesse superiore, per lavorare insieme, condividendo un metodo che ci mette tutti sullo stesso piano e che ci coinvolge tutti nell’assunzione delle responsabilità e nella possibilità di pianificare il futuro di questo territorio.
Siamo una delle Città metropolitane più importanti nel Paese, con una popolazione che si attesta su 1.270.000 abitanti circa e siamo l’unica città dove il 74% degli abitanti vive nei Comuni fuori dal capoluogo di Regione ed è il motivo per cui abbiamo sempre considerato la Città metropolitana policentrica riconoscendo ad ogni area e ad ogni Comune la sua specificità e i suoi bisogni. Per noi questa diversità non è mai stata un problema, anzi, l’abbiamo sempre considerata una risorsa, da sostenere e da incentivare. Così come sappiamo di avere dei punti di forza nella nostra area industriale, siamo la seconda del Mezzogiorno, ci sono 130.000 aziende insediate, così come siamo la prima Città metropolitana per attività artigianali con oltre 30.000 imprese artigiane attive.
Ma siamo anche una Città metropolitana che ha saputo guardare al futuro, con una rete di colonnine elettriche per la ricarica dei veicoli, e un processo di sviluppo che vede l’insediamento di importanti centri di innovazione e aziende che hanno fatto della specializzazione e della ricerca il loro core business.
A queste aziende si sommano le grandi realtà nel campo della meccatronica, della meccanica e dell’automotive, che si sono insediate qui grazie agli investimenti della Regione ma anche alla presenza del Politecnico e dell’Università. E poi ci sono le nuove realtà che stanno nascendo e che si stanno fortemente specializzando tanto da riuscire ad affacciarsi sul mercato mondiale. In questo contesto, dove ci sono punte di eccellenza e ancora tante questioni irrisolte, penso alla carenza di importanti infrastrutture, su cui pure stiamo lavorando, penso alla camionale, si muove la Città metropolitana: un ente nato cinque anni fa che deve affrontare ancora questioni importanti per riuscire ad essere incisiva nelle sue capacità di gestione e proposta sul territorio.
Penso all’inizio di questo percorso, quando abbiamo affrontato non pochi problemi, dovuti ad una serie di tagli del Governo centrale, ma anche ad una norma, la legge Delrio che ancora necessita del cosiddetto tagliando. Basta dire che, solo tra il 2015 e il 2017, ci sono stati tagli fino a tre miliardi di euro, solo parzialmente compensati nel corso del triennio 2016-2018. Così come le funzioni gestite per conto delle Regioni, senza avere la copertura finanziaria o il personale idoneo per alcuni settori. Su questo, infatti, colgo l’occasione di ringraziare i dipendenti della Città Metropolitana che, in questi anni, hanno affrontato importanti sacrifici insieme a noi e mai hanno fatto mancare il loro impegno e il loro lavoro. Oggi, anche grazie a loro, la Città metropolitana di Bari vive una nuova prospettiva e può, con la collaborazione di tutti noi, lavorare per cogliere le sfide che ci si presenteranno davanti.
Insomma colleghi, noi sappiamo bene chi siamo e cosa vogliamo fare ma per farlo è importante che il Governo ci riconosca funzioni e strumenti che ci permettano di lavorare per le nostre comunità. Lo abbiamo già dimostrato, in questi cinque anni non siamo stati qui a lamentarci e abbiamo cercato di interpretare il nostro ruolo in maniera nuova rispetto al passato, avviando un lavoro di pianificazione che oggi ci ha permesso di attirare finanziamenti importati che sono serviti a sviluppare altrettanti progetti importanti, gestiti direttamente dai Comuni secondo le linee guida e gli assi di sviluppo che insieme avevamo individuato come motori di sviluppo dell’intera comunità.
In questi anni, ci siamo messi in ascolto e abbiamo tradotto in azioni le parole che ci sono state dette dai sindaci dei Comuni, dai cittadini, dalle associazioni, dai sindacati e da tutte le persone che forse in questo palazzo non sono mai entrate. Ci siamo messi in ascolto e abbiamo capito che le esigenze di chi sta la fuori, che sia il sindaco di Mola o di Gioia del Colle, che sia una madre con un figlio disabile in una scuola di Santeramo o nell’istituto di Rutigliano hanno la stessa voce.
E, soprattutto, tutte quelle voci meritano una risposta perché l’essere seduto oggi su questa sedia, senza essere stato scelto dai cittadini, è per me un motivo in più per lavorare con più ingegno e con più sacrificio e soprattutto facendomi garante di quella collegialità e pluralismo che rappresentate voi in quest’aula e che vive nei quarantuno comuni della Città Metropolitana.
In questi cinque anni ci siamo dati un mandato chiaro in questo senso e tutti i fondi che siamo riusciti ad ottenere sono stati condivisi e co gestiti con tutti i territori, tutti i cittadini, tutti i sindaci e gli amministratori che siedono nei consigli comunali dei comuni dell’area metropolitana perché quei fondi che sono arrivati, quei progetti che sono stati presentati, quei lavori che sono stati fatti non sono mai stati nostri, non sono mai stati di quest’aula. Sono sempre stati dei cittadini che vivono la fuori e che oggi sanno cosa significa avere una nuova piazza e una strada sicura per tornare a casa la sera.
Per questo, consiglieri, vi auguro di vivere questi cinque anni con l’entusiasmo del primo giorno di scuola. Non perché abbiate qualcosa da imparare, ma perché oggi è come se fossimo tutti compagni in una nuova classe: impareremo a conoscerci, a rispettarci, a condividere idee e soluzioni, magari qualche volta litigheremo e miglioreremo, conosceremo nuovi paesaggi e nuove tradizioni, impareremo anche a sentirci responsabili l’uno dell’altro nella condivisione delle scelte che serviranno a far crescere le nostre comunità”.
Ufficio stampa Città Metropolitana di Bari
redazione