La famiglia di Viviana Delego, l’insegnante di 42 anni morta lo scorso 22 dicembre nell’ospedale Perrino di Brindisi dopo aver dato alla luce due gemelli, ha presentato – attraverso il proprio legale – formale opposizione alla richiesta di archiviazione della procura.
Lo comunica all’ANSA Paolo D’Incecco, avvocato difensore della famiglia della donna.
La procura brindisina ha chiesto, nelle scorse settimane, l’archiviazione dell’inchiesta aperta per omicidio colposo a carico di ignoti.
“Ora attendiamo la decisione del giudice per le indagini preliminari – spiega l’avvocato – se il gip valuterà ammissibile la nostra opposizione allora fisserà un’udienza in camera di consiglio. Il tempo massimo in questi casi è pari a tre mesi”. L’opposizione contiene una “controrelazione a quella della Procura – aggiunge il legale – che avevamo presentato già in fase di indagine e sul cui contenuto vige il segreto istruttorio: posso solo dire che è un’analisi circostanziata della perizia della magistratura”.
Secondo quanto emerso finora, la 42enne, già madre di una bimba che adesso ha 7 anni, fu sottoposta a isterectomia per via di una grave emorragia successiva al parto. Nella relazione del primario del reparto di Chirurgia generale dell’ospedale Perrino di Brindisi che la operò, sarebbe stato il ginecologo di turno a chiedergli di intervenire perché, per sua stessa ammissione, non sarebbe stato in grado di eseguire l’intervento di asportazione dell’utero.
La Asl di Brindisi, al termine di una indagine interna, ha dichiarato che all’epoca dei fatti è stato fatto quanto previsto dai protocolli sanitari e dalle procedure mediche, chirurgiche e di terapia intensiva. Nei giorni scorsi il marito della 42enne, Giacomo Cofano, ha donato una bilancia per pesare i neonati, un otoscopio e un oftalmoscopio al reparto di Neonatologia dell’ospedale Perrino in occasione della giornata mondiale della prematurità (ansa).
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