Io Sud promuove un confronto tra Fabio Romito candidato del centrodestra a Bari e i residenti del Quartierino

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Ieri pomeriggio il candidato del centro destra alle Comunali di Bari, Fabio Romito, ha incontrato alcuni residenti del quartierino di Bari, per prendere atto delle doglianze a cui il comune di Bari non riesce a dare risposte . Tra i presenti Nino Monterisi del movimento di Io Sud che puntualizza alcune questioni irrisolte attraverso questo suo intervento che pubblichiamo interamente.

 

 

Nota di Nino Monterisi segretario regionale del movimento IO sud

Nel  ” Il quartierino di Bari” si mescolano apprensione ed ansia per la imminente conclusione della campagna elettorale cui mancano meno di 15 giorni dalla apertura dei seggi e ciò provoca una certa fibrillazione. Nel rione circa 3200 residenti si ritengono vittime di un progetto di sviluppo,a detta dei più , incontrollato e diverso rispetto alle aspettative rivenienti dalle promesse elettorali delle passate stagioni politiche. Negli ultimi anni il predetto rione ha subito un’impennata dello sviluppo urbanistico e l’edificazione di alcuni palazzi di quasi trenta metri ha prodotto e continua a procurare enormi disagi alla comunità di cittadini che, in tempi non troppo remoti, scelsero di vivere in quella zona perchè attratti da quei luoghi a ridosso di oasi di mera bellezza, e tal volta misteriosi, non per caso scelti come residenze da note famiglie tra le quali  Romanazzi Carducci  e De Grecis .

Una Bari, quella di  periferia,dove per un insolito destino, in contrasto con i canoni di una certa nobiltà, il borgo divenne  “ il tempio”del teatro popolare barese per la presenza, in poche centinaia di metri, di ben tre teatri realizzati, negli anni 70 da compagnie teatrali, artefici del riscatto dell’uso della lingua barese, prima di allora ritenuta  indegna di essere rappresentata su di un palcoscenico di levatura artistica, Favori invece la nascita di quel modo speciale, di fare cultura raccontando con vis comica,sul palcoscenico del teatro Purgatorio,le vicende della quotidianità barese, in tutte le sue sfumature di tradizione .

Su quel palcoscenico in via Pietrocola per ben cinquanta anni, la sagace arguzia dell’attore Nicola Pignataro e di decine di altri artisti ,hanno strappato lacrime ridenti a ben due generazione di cultori della baresita’. La sorte del teatro Purgatorio è poi seguita a quella del Teatro Barium di via Pietro Colletta, altro presidio culturale voluto da Gianni Colajemma e del teatro Duse, ognuno di questi teatri, purtroppo, vittima della rivisitazione urbanistica dell’area che ha finanche cancellato la presenza di meravigliose querce millenarie per far posto a mega costruzioni che ora si stagliano a tutta altezza togliendo non solo  la luce e lo spazio ma soprattutto la serena naturalezza del panorama agreste.

Ma ben altro dispiacere per i residenti è l’annunciata demolizione della scuola d’infanzia paritaria ‘Il Girotondo’ che ben presente in via Martiri D’Avola da più di trenta anni, viene anch’essa sacrificata al dio guadagno per la volontà di costruire ancora insediamenti abitativi anche in aree vincolate grazie la varo del “ piano casa “  un escamotage voluto dall’Amministrazione Comunale per bypassare una serie di vincoli urbanistici. Senza contare che l’edificazione intensiva sta creando non pochi problemi e disagi alla comunità di cittadini residenti che lamentano la presenza di attuali ben quattro ipermercati, mega strutture commerciali che hanno provocato la chiusura dei pochi negozi di prossimità esistenti, utili non solo come presidi sociali e di utilità per le persone non più giovani, con il paradosso che per fare la spesa costringe chi risiede al Quartierino ad utilizzare comunque e per forza l’automobile con grave ulteriore danno all’ambiente e alle tasche delle famiglie.

È stato, inoltre, rivoluzionato ed intensificato il sistema di viabilità tra Poggiofranco e Santa Fara penalizzando ulteriormente il quartiere, tanto da ridurre o per meglio dire annullare quasi del tutto gli immensi benefici che erano stati promessi. “È un torto che abbiamo subito…”, lamentano i residenti al signor Giovanni Alfieri diventato ob torto collo portavoce della comunità,ed anche l’aver intensificato quel traffico  veicolare così veloce, danneggia e svantaggia  non poco. Non manca di evidenziare che gli stessi cittadini, residenti, si dolgono, perchè convinti, della cattiva sorte riservata loro, dall’Amministrazione comunale di Bari, che in accordo con le Ferrovie Appulo Lucane, (proprietarie di parte dell’area) , avrebbero espropriato suoli privati per ridisegnare non un volto nuovo, ma di fatto stravolto progetti e aspettative della comunità. Per sopperire al turpe disegno, quasi in perfetta sintonia con lo standard urbanistico, immaginato dalla giunta del Sindaco Decaro, si è attrezzata un area  con un paio di giostrine in un fazzoletto di terra , peraltro non illuminato,offrendolo  quale “ giardino di quartiere “ (ancora peggio di quello realizzato davanti all’Istituto del Redentore).

In tutto ciò non è stato affrontato il tema della mancanza dei parcheggi, tema che, con l’intensificazione abitativa si aggrava e penalizzerà ulteriormente il territorio .La più grande criticità del quartiere è che in una cittadella italiana del 2024 non è prevista, la presenza di servizi, quali Banche , Ufficio delle Poste, Farmacie,Presidio medico,  ed altri di utilità pubblica.

Con la demolizione preannunciata dell’edificio della Girotondo, sottolinea Alfieri, “il Quartierino” è destinato a diventare una asettica periferia di Bari, nulla di tutto ciò era nella mente e nei piani di chi lo progetto e lo realizzò.

Non ci meraviglia quindi il disinteresse dimostrato dai cittadini verso la visita, a fini elettorali, eseguita dal candidato sindaco Vito Leccese che, coerentemente, si definisce la “continuità della Amministrazione Decaro”del resto mai potrebbe prenderne le distanze visto che di quel governo ne ha sempre fatto parte. Stesso risultato circa la  fredda accoglienza riservata all’avvocato Michele Laforgia, anch’egli candidato sindaco di Bari sostenuto dal Movimento Cinque Stelle che promette un sostanziale cambiamento del funzionamento della macchina amministrativa poco credibile stante la preannunciata adesione al PD di Leccese in caso di un ballottaggio che a giudicare dai primi rumors appare più che certo.

Non solo richieste dei sacrosanti servizi essenziali, da parte delle associazioni dei residenti incontrate ,ma sopra tutto proposte costruttive ed efficaci, si levano, come per esempio:

-la riqualificazione della masseria esistente per creare un modello di convitto universitario per studenti di medicina, data la prossimità del Policlinico e vista la nota carenza di alloggi per universitari;

-vincolare i cambi di destinazione d’uso alla realizzazione di servizi per la collettività è essenziale, come recuperare la scuola per l’infanzia;

– così come prevedere fermate Amtab  ecc.

Il dubbio che sorge è che in questi anni ci sia stato un assalto ai fondi europei e che per utilizzarli siano state fatte scelte affrettate prediligendo in prospettiva l’interesse dei costruttori in danno di un’intera comunità.

Impossibile però per noi non notare,che in questo bailamme di minacciose gru, pronte ad erigere altri mostri di cemento, si erge, imponente il rudere di una misteriosa vecchia struttura , un vecchio convento, poi divenuto frantoio abbandonato; È riconoscibile dai tanti archi che ornano le facciate. Qualche anziano residente cita la narrazione che quello sia un luogo già appartenente a un’antica e nobile famiglia ma che custodisce storie inquietanti di Duchi e Baroni che, pienamente coscienti del valore della loro proprietà , ne volessero conservare il perenne possesso.

Oggi pomeriggio in presenza del noto attore Nicola Pignataro ,autorevole residente in loco, ben altra accoglienza è stata riservata al giovane Fabio Romito , la sua narrazione sull’argomento quartierino è apparsa lucida e convincente. Diamo fiducia al nuovo è stata la sintesi dell’incontro . Non possiamo  che condividere anche noi il massimo successo elettorale di Fabio Romito poiché saremmo felici che ,nell’ assumere il ruolo di sindaco di Bari ,utilizzi la sua maggiore carica di empatia rispetto componenti dell’attuale Consiglio comunale e che sia capace non solo di operare meglio e bene per il quartiere ma ancor più che riesca a convincere gli attuali proprietari del rudere a ripristinare l’antica personalità del palazzo al fine di  rappresentare ,non solo i già nobili proprietari, ma anche i residenti del Quartierino- che “una buona amministrazione” deve essere capace perfino di “emozionare” i propri concittadini con soluzioni che migliorino la vita di ciascuno , di per se mortificata quotidianamente da eventi scellerati, mondiali, europei e nazionali e mai ridurli solamente a bersagli sui quali riversare esosi ed ingestibili tasse comunali imposte con gelidi codici tributari.

Nino Monterisi

Coordinamento Regionale

IO SUD. puglia

redazione

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