Lunedì 22, martedì 23 e mercoledì 24 ottobre (16.15 – 18.30 – 20.40 – 22.45), al Multicinema Galleria di Bari (infotel: 080.521.45.63) si proietta «Klimt & Schiele – Eros e psiche», straordinario film evento scritto da Arianna Marelli e diretto da Michele Mally, con la partecipazione straordinaria di Lorenzo Richelmy. Un appuntamento ideato per guidare lo spettatore tra le sale dell’Albertina, del Belvedere, del Kunsthistorisches Museum, del Leopold Museum, del Sigmund Freud Museum e del Wien Museum, ripercorrendo un periodo straordinario: un momento magico per arte, letteratura e musica, in cui circolano nuove idee, si scoprono con Freud i moti della psiche e le donne cominciano a rivendicare la loro indipendenza.
E che ha in Gustav Klimt e Egon Schiele due artisti indimenticabili, i cui capolavori attirano visitatori da tutto il mondo. Ora, cent’anni dopo, le opere di questi artisti visionari – tra Jugendstil ed espressionismo – tornano protagoniste assolute nella capitale austriaca, insieme a quelle del designer e pittore Koloman Moser e dell’architetto Otto Wagner, morti in quello stesso 1918, sempre a Vienna. Per celebrare il centenario della loro morte le opere di questi artisti visionari – tra Jugendstil ed espressionismo – tornano protagoniste assolute nella capitale austriaca, insieme a quelle del designer e pittore Koloman Moser e dell’architetto Otto Wagner, morti in quello stesso 1918, sempre a Vienna.
«A ogni epoca la sua arte, all’arte la sua libertà». È il motto che campeggia a lettere d’oro sull’ingresso del palazzo della Secessione e inaugura un tempo nuovo. Proprio quest’epoca rivive in Klimt & Schiele. Eros e Psiche: una città negli anni in cui per le strade o nei caffè si potevano incontrare Hugo von Hofmannsthal, il giovane Ludwig Wittgenstein, i futuri registi Fritz Lang e Erich von Stroheim. A teatro andavano in scena i drammi di Arthur Schnitzler e all’opera si assisteva alla prima de La vedova allegra, come alla Salomè di Richard Strauss. Il documentario si arricchirà così di immagini di straordinaria forza, con le decorazioni ammalianti e avvolgenti proprie dei quadri di Klimt, fino alle tormentate linee di Egon Schiele. Nei suoi nudi magnetici e nelle figure contorte esplode un erotismo invincibile eppure sofferto. Un tema-scandalo – proprio negli anni in cui si sviluppava la psicoanalisi – che causò al pittore un’incarcerazione e un processo nella cittadina di Neulengbach.
ufficio stampa Multicinema Galleria
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