La Giunta istituisce la Fondazione antimafia sociale “Stefano Fumarulo” nel giorno dell’anniversario della sua scomparsa

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In una data simbolica, il 12 aprile, la Giunta regionale pugliese approva lo schema di statuto con il quale si avvia al costituzione della Fondazione antimafia sociale “Stefano Fumarulo”. Nel giorno del quarto anniversario della scomparsa del giovane dirigente della Sezione Sicurezza del cittadino, Politiche per le migrazioni ed Antimafia sociale della Regione Puglia, già consulente della Commissione parlamentare Antimafia, la Giunta regionale ha così deciso di onorare la sua figura varando la Fondazione antimafia sociale che sarà a lui dedicata, in ossequio a quanto previsto dalla legge regionale 28 marzo 2019, n. 14 (Testo unico in materia di legalità, regolarità amministrativa e sicurezza).


“Stefano Fumarulo – ha dichiarato il Presidente Emiliano – ha sempre promosso il protagonismo delle associazioni e dei singoli cittadini nel contrasto alle mafie. Un dirigente pubblico che credeva fortemente nell’antimafia sociale e che coltivava la consapevolezza che la lotta alle mafie, prima che repressiva deve essere sociale, educativa, culturale, etica. Nel corso della sua attività ha dato impulso e realizzato politiche innovative di lotta non repressiva alla criminalità e di inclusione sociale, che sono state prese ad esempio come buone pratiche a livello nazionale e internazionale. La Fondazione avrà proprio questi obiettivi e quotidianamente sarà impegnata a costruire coesione, coinvolgimento e partecipazione sui territori; a costruire, cioè, una nuova cultura contro le mafie e a favore della legalità e della giustizia”.


La Fondazione proseguirà il grande impegno profuso da Stefano Fumarulo in materia di prevenzione alla criminalità, e alle varie forme di mafia, attraverso percorsi alternativi di inclusione e reinserimento sociale. Un impegno che si è concretizzato mediante il contrasto alle gravi forme di sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato e la predisposizione di strumenti innovativi nell’ambito della contrapposizione alle dinamiche criminali e mafiose. A lui si deve, infatti, la nascita della prima Azienda agricola sperimentale di proprietà regionale (“Fortore – Casa Sankara – San Severo”), gestita da quei braccianti immigrati che si sono sottratti ai circuiti illegali e di sfruttamento connessi al caporalato; cosi come la creazione delle foresterie regionali per i lavoratori agricoli migranti, che garantiscono ospitalità a circa mille persone sull’intero territorio regionale. Impegno che si è tradotto, altresì, nella realizzazione di “Cantieri innovativi di antimafia sociale”, un’azione del Por Puglia, che ha visto la sperimentazione di 27 progetti su scala regionale in tema di prevenzione sociale. Un lavoro incessante, quello svolto dal giovane dirigente regionale, che ha portato anche all’approvazione, da parte del Consiglio regionale pugliese, della suddetta legge regionale n. 14/2019. 


La Fondazione antimafia sociale “Stefano Fumarulo” si impegnerà, tra l’altro, ad effettuare percorsi formativi atti a promuovere e diffondere la cultura della legalità e l’educazione alla cittadinanza, sosterrà interventi a favore delle scuole di ogni ordine e grado e delle università, per rendere le giovani generazioni consapevoli dei danni che la corruzione e le mafie procurano all’economia legale. Nello statuto è previsto che la Regione Puglia sarà unico socio fondatore e la signora Maria Luisa Pantaleo, madre del dirigente regionale scomparso, sarà di diritto componente del Consiglio direttivo e Presidente Onorario della Fondazione.

Redazione
 

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