“Un’assemblea aperta a tutti, alla quale vorremmo prendessero parte anche gli elettori e i rappresentanti del movimento Cinque Stelle”. E’ quanto riferito nella parte finale dal documento del Comitato Direttivo della Giusta Causa che comunica la prossima assemblea regionale che si terrà il 13 ottobre a Bari.
Le elezioni regionali in Puglia del prossimo anno hanno già messo in allerta partiti e movimenti politici, in vista anche delle possibili alleanze che non sembrano ancora del tutto chiare (considerando il nuovo scenario politico nazionale). Cosa c’è da aspettarsi dopo un governo a firma Partito Democratico e Movimento dei Cinque Stelle? Un pò di delusione traspare tra gli elettori dei rispettivi soggetti politici, con rischio di perdita di consensi e trasmigrazioni. Michele Emiliano ha confermato la propria ricandidatura alla presidenza del Governo della Regione Puglia, ma è ancora lì a guardare cosa succede a Roma, con i dubbi e le perplessità che riaffiorano dopo la ridiscesa in campo di Matteo Renzi e del nuovo partito Italia Viva.
Quanto alla destra in Puglia non si sa ancora nulla sul candidato e sulle alleanze: le elezioni comunali a Bari hanno testimoniato che la Lega Salvini e il Movimento dei Cinque Stelle non fanno poi così tanta paura, ma le Comunali sono altra cosa.
Il Comitato Direttivo della Giusta Causa nel documento sottolinea come sia necessario cambiare radicalmente metodo in Puglia, riferendosi alla politica ovviamente. “Occorre aprirsi – prosegue il documento – ad una discussione sul governo di Puglia: su quello che è stato fatto in questi quindici anni (molto), su quello che non è stato fatto (soprattutto negli ultimi anni) e su quello che occorre fare“.
Tra i problemi irrisolti evidenziati dal Comitato della Giusta Causa quello della Xylella che ha creato forti ripercussioni sulla economia agricola nella nostra regione.
Quanto alle destre, definite dal Comitato, “seccesioniste“, “reazionarie” e “antipopolari“, “sono tutt’altro che sconfitte“. ” E’ il governo in carica non può permettersi di perdere le elezioni regionali che si terranno nei prossimi mesi, dall’Umbria alla Puglia“.
Dietro “La giusta Causa” c’è l’impegno sociale e politico del noto avvocato Michele Laforgia. In tanti ritengono il movimento politico barese come di “sinistra elitaria“, diremmo “la “sinistra al chachemire“, ” la sinistra della Bari bene“.
Antonio Carbonara
si riporta documento integrale:
Documento approvato dal comitato direttivo dell’associazione La Giusta Causa il 26 settembre 2019.
SCENARIO NAZIONALE E PERCORSO VERSO LE REGIONALI 2020
- La Primavera pugliese si affermò allargando la coalizione di centrosinistra a soggetti politici estranei o ai margini del sistema dei partiti, che già vent’anni fa apparivano asfittici e autoreferenziali: Emiliano prima e Vendola dopo vengono da lì, da quella irruzione della società civile nei luoghi e nelle liturgie del potere. Continuiamo a sentir parlare solo dei leader che all’epoca hanno avuto il merito di catalizzare il malcontento per i governi di centrodestra e l’opposizione esangue del centrosinistra, ma senza quella straordinaria mobilitazione collettiva la storia della nostra regione sarebbe stata diversa.
- Quella spinta propulsiva si è da tempo esaurita, i militanti della sinistra che non hanno trovato un posto nelle amministrazioni pubbliche sono tornati a casa e la Primavera è diventata la caricatura di se stessa, con uomini soli al comando e la comunicazione, ovvero la propaganda elettorale permanente, in luogo del confronto politico. Al posto dei partiti sono fiorite le liste civiche, che spesso sono solo sigle al servizio del plenipotenziario di turno. E oggi la spartizione dei posti di governo e sottogoverno, un tempo esecrata, è diventata una regola accettata e praticata da tutti, da alcuni persino teorizzata.
- Per la sinistra è stato ed è un errore mortale. Senza partecipazione non c’è coesione, solidarietà, sentimento collettivo, la democrazia entra in crisi e vengono meno le basi di consenso per una politica progressista. La xenofobia, il razzismo, la secessione dei ricchi sono cresciute così anche al sud, anche da noi, come i voti della Lega. Per battere questa destra occorre riattivare i corpi intermedi, i partiti, i movimenti, le associazioni. Il protagonismo dei cittadini è stata la grande risorsa del centrosinistra, negli anni della Primavera: deve tornare ad esserlo oggi, e nel futuro.
- Per questo, in Puglia non si tratta di aggiungere qualche posto al tavolo della maggioranza, ma di cambiare radicalmente metodo. Occorre aprire una discussione sul governo della Puglia: su quello che è stato fatto in questi quindici anni (molto), su quello che non è stato fatto (soprattutto negli ultimi anni) e su quello che occorre fare. Se la politica non si occupa di questo è semplicemente inutile, se non dannosa. L’avanzata della Xylella nella nostra regione lo dimostra, com’è per i cambiamenti climatici su scala globale.
- Senza un confronto sui contenuti, sui temi, sulle proposte concrete, ogni allargamento della coalizione rischia infatti di ricadere nel mercato dei voti per sistemare grandi e piccoli elettori, prescindendo totalmente dagli interessi collettivi. E il trasformismo, oltre ad essere agli antipodi della buona politica, non consente di governare efficacemente e non paga neppure elettoralmente. I cittadini vogliono sentire parole chiare, non assistere alla sostituzione di una nomenclatura con un’altra.
- Quanto alle primarie, non si può non prendere atto che il mondo è cambiato. La nuova maggioranza parlamentare impone di coinvolgere nelle scelte, a partire dal candidato Presidente della regione, il movimento Cinque Stelle. Anche perché le destre secessioniste, reazionarie e antipopolari (com’è nella tradizione dei populisti) sono tutt’altro che sconfitte. E il governo in carica non può permettersi di perdere le elezioni regionali che si terranno nei prossimi sei mesi, dall’Umbria alla Puglia.
- Questi sono gli obiettivi essenziali dell’assemblea regionale che, insieme ad altri, abbiamo convocato per il prossimo 12 ottobre, a Bari. Un’assemblea aperta a tutti, alla quale vorremmo prendessero parte anche gli elettori e i rappresentanti del movimento Cinque Stelle. Se i cittadini non tornano ad essere protagonisti, le sorti della Puglia saranno ineluttabilmente decise altrove: nei luoghi riservati in cui si stringono le alleanze elettorali. Noi non vogliamo fare da spettatori.
Il Comitato Direttivo della Giusta Causa – Bari