“Omissioni di atti d’ufficio”. E’ questa l’accusa mossa dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti dell’ex direttore sanitario del Policlinico di Bari, Maria Giustina D’Amelio. Quest’ultima è stata assolta questa mattina con formula piena dal GUP Giuseppe De Benedictis, in sede di abbreviato. A riferirlo il legale, l’avv. Antonio Maria La Scala il quale non nasconde il suo rammarico per la morte di una giovane donna.
La dott.ssa Maria Giustina D’Amelio era stata coinvolta nell’ambito di una nuova inchiesta sulla morte di Valeria Lepore, l’agente di polizia penitenziaria di Toritto di 28 anni. La sua morte avvenne il 17 luglio del 2014, per una infezione da calcolo renale. Fu sottoposta a tre interventi chirurgici nel giro di 5 giorni. Il padre Giuseppe è stato sempre convinto che la figlia potesse essere salvata e ha incominciato una battaglia attraverso decine di esposti e denunce contro magistrati e medici. Dopo la morte della figlia, Giuseppe, aveva chiesto più volte una serie di documentazione, soprattutto una Tac cranica. Dopo vari tentativi e l’intervento dei carabinieri del Nas, gli fu dato un dischetto che conteneva appena 30 immagini a fronte delle 237 disponibili.
L’assoluzione con formula piena conferma l’estraneità ai fatti della mia cliente che ha proceduto regolarmente a sollecitare gli uffici competenti affinchè dessero riscontro alle richieste, conclude nella sua dichiarazione l’avv. Antonio Maria La Scala.
Antonio Carbonara