Temperamento, senso del ritmo e radici africane. Sono i punti cardinali nell’universo musicale di Marialy Pacheco, unica donna nell’attuale panorama di grandi pianisti jazz cubani, con Roberto Fonseca, Omar Sosa e Gonzalo Rubalcaba a fare da guida. La musicista dell’Avana sarà la grande protagonista dell’evento internazionale in programma martedì 30 luglio (ore 21.15), nel Chiostro Santa Chiara di Mola di Bari, per l’AgìmusFestival diretto da Piero Rotolo nella Rete di musica d’arte Orfeo Futuro, per il quale Marialy Pacheco avrebbe dovuto esibirsi in un primo momento con Rhani Krija, costretto a dare improvvisamente forfait per ragioni di salute (biglietti sul circuito vivaticket, info 368.568412).
Tra l’altro, con il percussionista marocchino il feeling artistico era sbocciato qualche anno fa in occasione della composizione e degli arrangiamenti dell’album “Introducing”, dal quale prende il titolo proprio il piano solo che l’artista presenta per l’Agìmus. Un concerto che ha il carattere di una composizione in presa diretta, con punto di partenza le opere di Eliseo Grenet (“Ay! Mama Inés”), Moises Simons (“El manisero”) e Antonio María Romeu (“Tres Lindas Cubanas”). «Introducing è uno un concerto moderno, ancorato al presente ma con gli occhi rivolti al passato», spiega Marialy, capace di spazzare con una raffica di vento la polvere accumulatasi per anni sui pilastri della tradizione cubana. Ma rimane intatta la bellezza di queste musiche, ripensata con autenticità da una giovane donna totalmente consapevole delle proprie radici, per la quale il debutto sul mercato discografico era avvenuto con un disco prodotto a quattro mani con Roberto Fonseca, il pianista del leggendario Ibrahim Ferrer del Buena Vista Social Club.
Poi la vittoria del Montreux Solo Piano Competition, nel 2012. Mai una donna aveva ricevuto prima questo premio. «Perché lei? Per la gioia e l’autenticità con la quale si esprime», fu il commento del presidente di giuria, Leszek Mozdzer. Nelle sonorità di Marialy Pacheco è anche tangibile l’entusiasmo per Ruben Gonzales, Oscar Peterson e Keith Jarrett, punti di riferimento dell’artista, nata a L’Avana nel 1983 e cresciuta in una famiglia di musicisti. Inizia a suonare il pianoforte in tenera età al Conservatorio Alejandro García Caturla. E a quindici anni viene avviati agli studi alla Escuela Nacional de Artes, per poi proseguire con quelli di composizione con Tulio Peramo all’Instituto Superior de Artes de L’Avana. Nel 2002 vince il concorso cubano Jo-Jazz, con Chucho Valdes presidente di giuria. Due anni dopo registra il suo primo album, “Bendiciones”. Subito dopo, la pianista si trasferisce in Germania e inizia ad esibirsi in tutta Europa, sia in solo che con il suo trio. Nel 2013, in occasione del 185° anniversario della Bösendorfer, Marialy Pacheco è ospite (unico evento jazz) al fianco di star della musica classica come Valentina Lisitsa e Maria Mazo al Musikverein di Vienna. E l’anno dopo diventa “Artista Bösendorfer”, prima pianista jazz donna a ottenere questo privilegio.
Nella primavera del 2014 pubblica il suo nuovo album “Introducing” (Neuklang/Edel:Kultur). Dopo diversi album da solista, eccola finalmente in trio, con Juan Camilo Villa Robles al basso e Miguel Altamar de la Torre alla batteria, entrambi colombiani, ai quali si affiancano due “special guest”, Joo Kraus, trombettista tedesco vincitore dell’Echo Jazz, e Rhani Krija, percussionista di Sting. Ad agosto 2014 Marialy debutta anche come pianista classica eseguendo il concerto in Sol minore di Bach insieme all’Orchestra Sinfonica del Queensland a Brisbane, in Australia, condotta da Gustavo Gimeno. Si esibisce in numerosi festival internazionali in giro per il mondo, pubblica un vinile in serie limitata (“Live Studio Album”) e, nel giugno 2016, presenta il progetto “Danzon Cubano” con la WDR Funkhaus Orchestra, andato in onda anche in Live-Stream su ARTE TV. Il progetto viene poi rappresentato a settembre al Beethovenfest di Bonn. Nell’aprile 2017 pubblica il nuovo cd “Duets”, album intimo e dalle mille sfaccettature nel quale Marialy collabora con i suoi musicisti preferiti, nonché amici, Hamilton de Holanda, Omar Sosa, Joo Kraus, Rhani Krija, Miguel Zenon e Max Mutzke.