Appena nati, il sol li aveva già rimbambiti. Poi hanno continuato a cimentarsi con gli show più sgangherati, quindi si sono dati al cinema guardando alle colonne sonore e ai miti da Oscar. Infine, si sono rinchiusi in un manicomio per indagare nel profondo la propria fanciullesca e genuina follia. Adesso la Rimbamband, il gruppo pugliese che fonde mirabilmente teatro, musica e comicità, si ripresenta a teatro con il suo repertorio integrale, in quattro serate intense, per ripercorrere uno straordinario cammino artistico lungo 13 anni.
«All You Can Rimbambeat» è il prossimo progetto del gruppo, che andrà in scena tutte le sere dal 3 al 6 gennaio 2020, e si svolgerà nel rinnovato Teatro Piccinni di Bari (infotel: 393.963.98.65, biglietti in vendita al botteghino del Petruzzelli). Le quattro produzioni del repertorio della Rimbamband – «Il sol ci ha dato alla testa» (3 gennaio alle 21), «Rimbamband Show» (4 gennaio alle 21), «Note da Oscar» (5 gennaio alle 18) e «Manicomic» (6 gennaio alle 18) – saranno proposte una di seguito all’altra per celebrare da vicino un successo fuori dall’ordinario. Rimpinzandosi, fino a che si può, della loro solare e gioiosa voglia di fare musica e teatro, divertendo il pubblico senza sosta.
Raffaello Tullo (voce, percussioni), Renato Ciardo (batteria), Vittorio Bruno (contrabbasso), Nicolò Pantaleo (sax, bombardino, tromba e svariati strumenti a fiato) e Francesco Pagliarulo (pianoforte) sono i formidabili mattatori della Rimbamband, quintetto che dal 2006 ad oggi spopola nei teatri italiani, con spettacoli che mescolano senza soluzione di continuità musica, mimo, clown, tip tap, teatro di figura, rumorismo, fantasia teatrale, parodie. Il risultato finale, ogni volta, ha un ritmo comico incalzante e un’energia travolgente. A cominciare dai loro primi due spettacoli: «Il sol ci ha dato alla testa» e «Rimbamband Show» (entrambi con la regia di Tullo) hanno rivelato il talento dei cinque musicisti e attori pugliesi, con il capobanda Tullo perennemente “disturbato” dal batterista Ciardo, lo stralunato Bruno e il suo contrabbasso semovente, l’anima matematica e virtuosa del sassofonista Pantaleo e il pianista Pagliarulo, il “Rosso”, il cocco del capo.
Poi, con «Note da Oscar» (regia di Paolo Nani), il cinema secondo la Rimbamband è uno specchio che riflette i sogni in celluloide, deformati dalla consueta comicità surreale: il viaggio teatrale, imprevedibile e dissacrante, assume i contorni di un “road music movie” tra tutti i generi cinematografici, dal western al cartoon , dal giallo alla commedia, frullati e distorti con spregiudicata creatività. L’ultima creazione, «Manicomic» (regia di Gioele Dix), è l’ennesimo e folle teatro in cui la maschera e la comicità vanno a braccetto con la giocoleria, la clownerie, il mimo, e la capacità musicale di ogni strumentista. In scena, in un imprecisato luogo di cura, un medico segue i suoi quattro pazienti più gravi, affetti da varie patologie. Ce n’è di che uscire pazzi, insomma.
Ufficio stampa Rimbambandredazione