La scomparsa di Cristina Golinucci: La Scala, ‘sono convinto che qualcuno che sa ancora esiste’

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Il 1 settembre 1992 Cristina Golinucci scompare dopo essere uscita di casa per andare al Convento dei padri Cappuccini di Cesena dove aveva un appuntamento con il suo confessore e padre spirituale, padre Lino. Davanti al Convento viene ritrovata solo la sua Fiat Cinquecento azzurra. La madre di Cristina (oggi presidente di Penelope Emilia Romagna), il giorno dopo, va al Convento per parlare con padre Lino che le dice di non aver aspettato Cristina fuori dal portone e quindi di non aver visto nulla. Il 3 settembre i familiari di Cristina ritornano al Convento con un cane, nella speranza che li aiuti a trovare qualcosa; ma padre Lino non permette loro di entrare. Del caso di Cristina non si parla più fino a quando, a fine maggio del 1995, “Chi l’ha visto?” raccoglie la sconvolgente testimonianza di una giovane donna aggredita e stuprata, nel giugno precedente, in una zona non lontana dal punto dove è scomparsa Cristina. Per questa violenza viene arrestato un immigrato, Emanuel Boke che, all’ epoca della sparizione di Cristina, era ospite proprio del Convento dei padri Cappuccini di Cesena, dove lavorava come muratore.

in foto Antonio Maria La Scala

Antonio Maria La Scala, in prima linea nella  ricerca delle persone scomparse in Italia con l’associazione Penelope, con un appello su facebook invita coloro che hanno notizie su Cristina Golinucci a farsi avanti.

“La mamma di Cristina ha il diritto di sapere quello che è successo e la verità”, dichiara La Scala, “vi chiedo il massimo aiuto, sono convinto che qualcuno che sa ancora esiste”.

 

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