“Voglia di protagonismo tra le liste di centro-destra a Bari”. A dichiararlo Nino Monterisi, coordinatore regionale di “Io Sud”, il movimento politico di Andria Poli Bortone. Sarebbe questo, fa intendere Monterisi, uno dei motivi che ha portato alla sconfitta della coalizione capeggiata da Pasquale Di Rella.
“In una delle prime riunioni tenutasi al tavolo della coalizione dei partiti di centro destra, in contrasto con coloro che ritenevano fosse di vitale importanza far sostenere il candidato sindaco Pasquale Di Rella da più partiti e liste civiche possibili, mi permisi far notare che – prosegue Monterisi-, in una competizione difficile come quella che si prospettava, sarebbe stato preferibile concentrarsi su liste forti capaci di eleggere più consiglieri possibili, con l’obiettivo di poter determinare, in caso di soccombenza del progetto principale ( l’elezione di Di Rella) la condizione di ‘anatra zoppa’. Essendo io l’ultimo arrivato, (politicamente parlando), il suggerimento non fu accolto, anzi il progetto fu cassato all’istante . Ricordo che le liste di supporto a Pasquale Di Rella inizialmente ben quattordici si ridussero ben presto a nove ed il risultato di ciascuna lista è sotto gli occhi di tutti“.
Monterisi, nonostante la sconfitta, si proietta in avanti per un nuovo progetto politico: “continuare a piangere ancora oggi sul latte versato è inutile, imparare la lezione è d’obbligo. L’Italia non può fare a meno di forze moderate che ci rappresentino degnamente in Europa e ci mettano al riparo da pericolose ambizioni di regimi totalitari o sovranisti, di cui certamente non abbiamo bisogno . Perché questo sia possibile è necessario resettare gran parte della governance , rimettere a posto i conti, fare ripartire il Paese a cominciare dai Borghi , ripensare ai distretti produttivi ed alle macro regioni. Credo che ci sia bisogno di una nuova è giovane classe dirigente, individuata tra le eccellenze emergenti esistenti nei diversi campi ,e come per la migliore tradizione , affiancata da chi , in politica ne ha saputo lasciare il segno nobile. Solo uniti è possibile”.
Antonio Carbonara