Bella rappresentazione de La Tempesta quella messa in scena dalla compagnia Diaghilev al teatro Van Westerhout di Mola di Bari in questi giorni.
in foto Paolo Panaro
Opera complessa con un testo magico e misterioso, intriso di pessimismo, ma non priva di intermezzi comici, specchio dello spirito individualistico e coloniale dell’età elisabettiana. La Tempesta è considerata un vero testamento letterario in cui Shakespeare adombra se stesso, il drammaturgo, nel personaggio di Prospero, il mago che “crea” la tempesta e “scrive” la trama per i suoi ignari personaggi, aiutato da Ariel, lo spirito dell’aria.
L’attore e regista Paolo Panaro, che interpreta Prospero, ha dato vita a un’opera densa e brillante, con personaggi variegati e intensi. Sfruttando tutti gli spazi del teatro, dal palcoscenico ai palchi, e con una passerella in ferro che richiama in qualche modo l’apron stage del teatro elisabettiano, coinvolge completamente il pubblico nella rappresentazione, proprio come avveniva all’epoca di Shakespeare, quando non c’erano luci o sipari a dividere il pubblico dagli attori.
In scena insieme a Panaro ci sono Livio Berardi, Altea Chionna, Doriana Costanzo, Nicola Di Chio, Carlo D’Ursi, Alessandro Epifani, Francesco Lamacchia, Mario Lasorella, Loris Leoci e Antonio Valenzano, tutti bravissimi.
Repliche fino al 24 ottobre, tutti i giorni tranne il lunedì e il martedì, alle ore 21 nei giorni feriali e alle ore 19 la domenica.
Maria Cristina Consiglio