In viaggio per lavoro, guidi e rispondi a mille telefonate. Ma ti scappa. Sei in una strada secondaria, ti fermi alla prima stazione di servizio e ti chiudi in bagno, mentre il cellulare continua a squillare. Scene di vita quotidiana. Se non fosse che quando provi ad uscire dal bagno, la porta non si apre. E fuori non c’è nessuno. Si potrebbe parlare di semplice disavventura. Ma il tragicomico imprevisto pop di Flavio Bretagna, il protagonista di «Toilet», spettacolo scritto, diretto e interpretato da Gabriele Pignotta, in scena sabato 16 novembre (ore 21) al Teatro van Westerhout di Mola di Bari, diventa un’occasione per riflettere sulle nostre nevrosi e le nostre dipendenze da media e smartphone. Lo produce la compagnia Diaghilev, che ripropone «Toilet» per la sua stagione teatrale dopo i successi di Roma e Torino. Uno spettacolo di una comicità travolgente sulla solitudine dell’uomo contemporaneo con protagonista un attore-autore in forte ascesa in campo teatrale e cinematografico dopo la collaborazione con Carlo Verdone, per il quale aveva scritto soggetto e sceneggiatura del film «Sotto una buona stella», e l’adattamento per il grande schermo del suo stesso testo teatrale «Ti sposo ma non troppo», per il quale si era ritagliato il ruolo del protagonista maschile accanto a Vanessa Incontrada.
«Toilet» di Pignotta è un invito a ridere, sia pure con un pizzico di malinconia, della società ormai privata della sua condizione di libertà. Al centro c’è l’uomo, schiavo senza catene e suddito di padroni che rispondono ai nomi di consumismo e tecnologia. Perché quando il bagno della piccola area di servizio non si apre, e nessuno ascolta dall’esterno il disperato Sos in arrivo, continuano ad essere protagoniste le telefonate che il malcapitato effettua a segretaria, colleghi, medico di famiglia e carabinieri per cercare di essere tirato fuori da quel buco nel quale è finito, senza nemmeno sapere dove si trova. Nel frattempo tutti lo chiamano, tutti lo cercano, eppure nessuno riesce a trovarlo. E quando si scarica il cellulare, Flavio non ricorda nemmeno più il pin per riaccenderlo. Così, il protagonista di quest’incubo, che alterna umorismo a momenti anche drammatici e nostalgici, dà prova di resistenza fisica e, in un clima di surreale comicità, tra battute esilaranti e una tensione crescente, dichiara al telefono, questo infernale strumento dal quale ormai dipende ogni istante della nostra vita, cose che non aveva mai avuto il coraggio di dire. Ma quando tutto sembra prendere una piega diversa, una telefonata inaspettata gli fa cambiare idea per un finale inaspettato tutto da vedere.
Info e prenotazioni 333.1260425 – 347.1788446.
redazione