OMAGGIO AI COMPOSITORI HENRY MANCINI (4 PREMI OSCAR) E JOHN BARRY (5 PREMI OSCAR).
A HENRY MANCINI, NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA (1924-2024), E A JOHN BARRY, L’ASSOCIAZIONE CHORUS- JAZZ STUDIO ORCHESTRA, MERCOLEDÌ 20 NOVEMBRE ALLE 20.30 AL TEATRO ABELIANO DI BARI, DEDICA UN CONCERTO AI DUE GRANDI COMPOSITORI AUTORI DI INDIMENTICABILI COLONNE SONORE PER IL CINEMA. SUL PALCO IL PIANISTA RICCARDO FASSI, LA CANTANTE STEFANIA DI PIERRO E LA JAZZ STUDIO ORCHESTRA DIRETTA DA PAOLO LEPORE.
Ai capolavori compositivi dei grandi Henry Mancini, nel centenario della sua nascita, e John Barry, l’associazione Chorus– Jazz Studio Orchestra dedica una serata tributo in cui saranno eseguite le colonne sonore di alcuni indimenticabili film. “Peter Gunn”, “Moon River”, “La Pantera Rosa”, “Uno Sparo Nel Buio”, “Colazione da Tiffany” e tante altre composizioni, mercoledì 20 novembre alle 20.30 al Teatro Abeliano di Bari, saranno eseguite da un ensemble formato dal pianista Riccardo Fassi, la cantante Stefania Di Pierro e la Jazz Studio Orchestra diretta dal maestro Paolo Lepore (biglietti circuito Vivaticket, info: 080.246.04.93).
Questo straordinario gruppo di musicisti, interpreta in modo unico alcune delle più belle canzoni tratte dalle colonne sonore dei leggendari Henry Mancini (4 premi Oscar) e John Barry (5 premi Oscar). Del resto il pubblico ha sempre apprezzato i meravigliosi temi di film iconici come “Colazione da Tiffany”, “Moon River”, “La Pantera Rosa”, “Uno sparo nel buio” e la celebre musica della serie “Peter Gunn” del 1959, così come le indimenticabili melodie della saga di James Bond.
Colpisce la sorprendente abilità di Henry Mancini nello scrivere temi e musiche sempre molto differenti nello stile, atmosfera e colore. Passando da temi profondamente emotivi come “Two for the Road” a quelli più vivaci come “Peter Gunn”, dall’ironia di “Pink Panther” all’energia contagiosa di “It Had Better Be Tonight”, la sua musica offre un viaggio emozionante. Gli arrangiamenti di Riccardo Fassi sono pensati per valorizzare e mettere in luce l’unicità e l’originalità delle preziose ispirazioni presenti nella musica di Mancini.
Il repertorio brani come: Pink Panther, Moon River, Breakfast At Tiffany, Peter Gunn, Two For The Road, Dreamsville, It Had Better Be Tonight, Loss Of Love, Whistling Away The Dark, Baby Elephant Walk, Slow Hot Wind e altri ancora.
RICCARDO FASSI
Riccardo Fassi è uno dei più interessanti pianisti, tastieristi e compositori del jazz italiano. Vincitore dei JAZZIT AWARDS nel 2017, 2018 e 2019, si è classificato al primo posto nella categoria “Tastiere”. Da anni, Riccardo Fassi si esibisce in diverse formazioni, tra cui la TANKIO BAND, la sua orchestra di dieci elementi, che è stata più volte votata tra le migliori del jazz italiano nel referendum annuale della rivista Musica Jazz. Ha collaborato con artisti di fama internazionale come Steve Lacy e Gary Smulyan (con cui lavora dal 1990), incidendo tre album, tra cui il rinomato “N.Y. Pocket Orchestra” del 2010. La sua carriera vanta collaborazioni con nomi illustri come Kenny Wheeler, Gunther Schuller, Adam Nussbaum, Bill Elgart, Tim Berne, Butch Morris, Jim Rotondi, Jesse Davis, Ray Anderson, Dave Binney, Enrico Rava, Roswell Rudd, Marvin Smitty Smith e Billy Cobham, solo per citarne alcuni. Recentemente ha pubblicato due nuovi album: un originale progetto della Tankio Band dedicato a Frank Zappa e il nuovo quartetto con Alex Sipiagin, intitolato “Portrait of Interiors Landscapes”. Riccardo Fassi è stato Direttore del Dipartimento di Jazz al Conservatorio di Firenze dal 2004 al 2022 e ha insegnato anche nei conservatori di Trieste, L’Aquila, Cosenza, Potenza e Foggia. La sua musica ha attraversato i confini, portandolo a suonare in paesi come Stati Uniti, Argentina, Perù, Francia, Germania, Croazia, Svizzera, Slovenia, Spagna, Marocco e Gabon.
JOHN BARRY
Compositore inglese, (3 novembre 1933 – 30 gennaio 2011), John Barry è celebre soprattutto per le colonne sonore di molti film della serie dell’agente 007, caratterizzate da un rock fortemente influenzato dal jazz. Tuttavia, il suo percorso musicale va ben oltre questo genere cinematografico, dimostrando una profonda ricerca timbrica. Nel corso della sua lunga carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui cinque premi Oscar. Nel 1967 ha vinto per la colonna sonora e la migliore canzone di “Born Free” (1966; “Nata libera”) di James Hill. Successivamente, ha ottenuto Oscar per le musiche di “The Lion in Winter” (1968; “Il leone d’inverno”) di Anthony Harvey nel 1969, per “Out of Africa” (1985; “La mia Africa”) di Sidney Pollack nel 1986 e per “Dances with Wolves” (1990; “Balla coi lupi”) di Kevin Costner nel 1991. l destino di questo compositore per il cinema sembra essere stato tracciato fin dalla nascita: sua madre era pianista e suo padre possedeva diverse sale cinematografiche, dove lui lavorò come proiezionista durante la giovinezza. Iniziò il suo percorso musicale studiando pianoforte e, dopo aver scoperto il jazz, si dedicò anche alla tromba. Durante il servizio militare, seguì un corso di composizione e orchestrazione per corrispondenza, ampliando ulteriormente le sue competenze musicali. Il suo ingresso nel mondo del cinema avvenne con Beat Girl (1960) di Edmond T. Gréville, ma il vero successo internazionale arrivò due anni dopo, quando il regista Terence Young lo scelse per scrivere le musiche di Dr. No (Agente 007 – Licenza di uccidere). Sebbene l’intera colonna sonora di Dr. No sia attribuita a John Barry, il celebre tema di James Bond, con la sua caratteristica scaletta di semitoni eseguita da una chitarra elettrica, è di Monty Norman, che inizialmente aveva lavorato alle musiche del film. Tuttavia, esistono versioni discordanti riguardo alla paternità di questo tema. Da quel momento, il nome di Barry si è legato indissolubilmente alla saga di 007. Tra le colonne sonore degli anni Sessanta, spiccano quelle di From Russia with Love (1963; Agente 007 – Dalla Russia con amore) e Thunderball (1965; Agente 007 – Thunderball – Operazione tuono) di Terence Young, insieme a Goldfinger (1964; Agente 007 – Missione Goldfinger) di Guy Hamilton. Negli anni Settanta, Barry ha continuato a collaborare alla serie con Diamonds Are Forever (1971; Agente 007 – Una cascata di diamanti) e The Man with the Golden Gun (1974; Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro), entrambi diretti da Hamilton, oltre a Moonraker (1979; Agente 007 – Moonraker – Operazione spazio) diretto da Lewis Gilbert. La sua collaborazione si è conclusa a metà degli anni Ottanta con A View to a Kill (1985; Agente 007 – Bersaglio mobile) di John Glen. È interessante notare che, a causa di alcuni dissidi con il coproduttore, Barry non partecipò a Live and Let Die (1973; Agente 007 – Vivi e lascia morire), anch’esso diretto da Hamilton.
HENRY MANCINI
Henry Mancini, nome d’arte di Enrico Nicola Mancini, nacque a Cleveland il 16 aprile 1924 e morì a Beverly Hills il 14 giugno 1994. Compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore statunitense di origine italiana, è considerato uno dei più popolari compositori del XX secolo, noto principalmente per le sue celebri colonne sonore. Tra i brani iconici di Mancini spiccano Moon River, dal film Colazione da Tiffany, il The Pink Panther Theme, utilizzato nel film La Pantera Rosa, e Baby Elephant Walk, presente in Hatari! Le sue composizioni sono state interpretate da numerosi artisti di fama, tra cui Frank Sinatra, Louis Armstrong e Pat Boone, contribuendo a rendere la sua musica ancora più amata e riconosciuta. L’ingresso di Henry Mancini nel mondo del cinema avvenne nel 1952, quando fu assunto nel dipartimento di musica della Universal Pictures. Il successo arrivò al suo secondo lavoro con la casa produttrice: il film La storia di Glenn Miller (1954), basato sulla vita del grande musicista, fece guadagnare a Mancini la sua prima nomination all’Oscar. I principali successi di Henry Mancini furono legati alla sua lunga e felice collaborazione con il regista Blake Edwards. Il loro primo lavoro insieme fu la serie televisiva Peter Gunn (1958), il cui tema principale, molti anni più tardi, sarà ripreso e inserito nella colonna sonora di The Blues Brothers – I fratelli Blues. Successivamente Edwards affidò a Mancini la colonna sonora del suo film Colazione da Tiffany (1961): nacque così Moon River, uno dei suoi brani più celebri e amati. Mancini fu premiato con due Oscar. L’anno successivo ottenne un altro Oscar per The Days of Wine and Roses, canzone che dava il titolo all’omonimo film (1962) con Jack Lemmon.
Nel 1964 fu la volta di un altro grande successo internazionale, il tema della Pantera Rosa, composto da Mancini per l’omonimo film di Edwards, e inserito in tutti i successivi episodi della serie e nei cartoni animati della Pantera Rosa. Mancini curò inoltre la colonna sonora di Peter Gunn: 24 ore per l’assassino (1967), ancora diretto da Blake Edwards e ispirato alla serie televisiva a cui aveva già lavorato in precedenza. Nel 1969 il singolo Love Theme from Romeo and Juliet raggiunge la prima posizione nella Billboard Hot 100 per due settimane e nel 1971 il brano Whistling Away the Dark della colonna sonora di Operazione Crêpes Suzette riceve il Golden Globe per la migliore canzone originale. Sua la colonna sonora del film ufficiale intitolato Ciò che l’occhio non vede (Visions of Eight) dedicato ai XX Giochi Olimpici di Monaco di Baviera 1972 e girato da otto registi, tra cui Miloš Forman, Kon Ichikawa, Claude Lelouch, John Schlesinger, Mai Zetterling. Mancini venne poi insignito del quarto Oscar per le musiche originali di Victor Victoria (1982), anche questo diretto da Blake Edwards. Il suo unico musical teatrale è l’adattamento del film che, sempre diretto da Edwards e con Julie Andrews che riprese il suo ruolo cinematografico, debuttò a Broadway nel 1995, poco dopo la morte del compositore. Altro suo successo da menzionare, è la colonna sonora della miniserie TV Uccelli di rovo, in particolare con il brano Meggie’s Theme, di grande impatto emotivo.
ReEDAZIONE