L’attore e regista Valerio Mastandrea ospite in sala al Multicinema Galleria di Bari per l’anteprima di “Nonostante” (Sabato 15 marzo)

0
11

Sabato 15 marzo, al Multicinema Galleria di Bari, interverrà in sala allo spettacolo delle 20,30 – per l’anteprima di «Nonostante» – il regista e attore Valerio Mastandrea, alla sua seconda esperienza dietro la macchina da presa. Il film uscirà poi in tutte le sale da giovedì 27 marzo: nel cast, oltre allo stesso Mastandrea, Dolores Fonzi, Lino Musella, Giorgio Montanini, Justin Alexander Korovkin, Barbara Ronchi, Luca Lionello, Laura Morante.

Biglietti acquistabili in cassa e on line (costo 7,50 euro), su multicinemagalleria.18tickets.it, info 080.521.45.63.

Nel film si racconta la storia di un uomo che trascorre serenamente le sue giornate in ospedale, senza troppe preoccupazioni. È ricoverato da un po’ ma quella condizione sembra il modo migliore per vivere la sua vita, al riparo da tutto e da tutti, senza responsabilità e problemi di alcun genere. Si sta davvero bene lì dentro e anche se qualche compagno di reparto si sente intrappolato, per lui ci si può sentire anche liberi come da nessun’altra parte. Quella preziosa routine scorre senza intoppi, fino a quando una nuova persona viene ricoverata nello stesso reparto. È una compagna irrequieta, arrabbiata, non accetta nulla di quella condizione, soprattutto le regole non scritte. Non è disposta ad aspettare, vuole lasciare quel posto migliorando o addirittura peggiorando. Vuole vivere come si deve o morire, come capita a chi finisce lì dentro. Lui viene travolto da quel furore, prima cercando di difendersi e poi accogliendo qualcosa di incomprensibile. Quell’incontro gli servirà ad accettare che se scegli di affrontare veramente il tuo cuore e le tue emozioni, non c’è alcun riparo possibile.

«Raccontare una storia d’amore come quelle che scoppiano improvvisamente a una festa di scuola – spiega Mastandrea -, di pomeriggio, a casa di sconosciuti, dove ti innamori senza un motivo reale e ti accorgi che la vita da quel giorno non sarà più la stessa di prima. Volevamo partire da qui, poiché raccontare una storia d’amore è forse più difficile che viverne una. Per questo ci serviva uno spartito semplicissimo, molto classico, come le feste di quando avevamo tredici anni, suonato però in un mondo quasi astratto dove la condizione dei nostri personaggi senza nome è metafora dei momenti della vita in cui stare fermi, immobili, rischia di diventare una forma di difesa dagli urti della vita. I nostri “Nonostante” sono questi, un avverbio che si fa sostantivo, un popolo di persone che solo quando incontra l’amore prova a opporsi alla sofferenza».

redazione

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.