L’AUGURIO MUSICALE DEL VERDI CON IL «CONCERTO PER IL NUOVO ANNO»
Appuntamento sabato 1 gennaio alle ore 20.30 con l’Orchestra da Camera di Lecce e del Salento diretta dal M° Eliseo Castrignanò.
Un augurio musicale per il 2022. Si rinnova l’appuntamento con il tradizionale «Concerto per il Nuovo Anno», in programma sabato 1 gennaio 2022 nel Nuovo Teatro Verdi alle ore 20.30. Protagonista l’Orchestra da Camera di Lecce e del Salento, diretta dal M° Eliseo Castrignanò e costituita da professori con esperienza ultradecennale provenienti da diverse formazioni.
Prezzo del biglietto: 1 euro (posto unico in platea). Biglietti ancora disponibili: online alla pagina https://bit.ly/3oSx0Nr e presso il botteghino del Teatro, aperto sabato, giorno dello spettacolo, dalle 19 alle 20.30. Ingresso consentito solo con Green Pass Rafforzato e utilizzo obbligatorio della mascherina FFP2. Lo spettacolo fa parte della rassegna culturale e di spettacolo «Un mare di festività. Natale e Capodanno a Brindisi», organizzata dal Comune di Brindisi con la partecipazione del Distretto Urbano del Commercio e della Fondazione Nuovo Teatro Verdi. Conduce la serata il giornalista Antonio Celeste.
Il programma ripercorre la grande tradizione dei concerti di Venezia e di Vienna ma con elementi di originalità. Lo spettacolo regalerà al pubblico alcune delle più acclamate composizioni di Johann Strauss Jr.. Si comincia con il celebre «Kaiser-Walzer op. 437»: nell’autunno del 1889 la stampa viennese annunciò che il compositore avrebbe presentato un nuovo valzer il cui titolo, «Mano nella mano», faceva riferimento ai buoni rapporti tra Francesco Giuseppe d’Austria e l’imperatore di Germania Guglielmo II. L’editore suggerì a Strauss che il titolo «Kaiser-Walzer» sarebbe stato più adatto perché avrebbe appagato la vanità di entrambi i monarchi e così, con questo titolo in locandina, il valzer ebbe la sua prima esecuzione a Berlino il 21 ottobre 1889.
Segue «Rosen aus dem Süden», tratta dall’operetta «Il fazzoletto di pizzo della regina», che ebbe la sua prima al Theater an der Wien di Vienna il primo ottobre 1880. Il valzer racchiude al suo interno alcune delle più belle arie dell’operetta, due arie che avevano ricevuto la lode alla prima rappresentazione, quella del re nel primo atto Stets Kommt mir wieder in den Sinn (il ritornello che Strauss sostenne di aver riscritto dodici volte) e la romanza di Cervantes del secondo atto Wo die Wilde erblht Rose.
Il concerto continua con «Lucifer Polka op. 266», composta per il ballo dell’associazione di artisti viennesi Hesperus, che si tenne nel Dianabad-Saal il 22 febbraio 1862, insieme ad un altro brano scritto apposta per l’occasione, la Hesperus-Polka. Sull’edizione era raffigurato un paesaggio con prati e colline e nel cielo brillava Lucifero, il “portatore di luce” col quale viene spesso indicato il pianeta Venere quale stella del mattino. L’illustratore dell’edizione, fuorviato dal doppio significato della parola “Lucifero”, intese l’accezione astronomica rispetto alla iconografia diabolica.
«An der schönen blauen Donau op. 314», per noi meglio noto come «Sul bel Danubio blu», è riconosciuto a livello mondiale come il valzer più celebre scritto dal compositore e come uno fra i più famosi brani di musica classica di tutti i tempi. La sua melodia rimanda a scenari fiabeschi, stanze barocche, atmosfere che probabilmente esistevano solo nelle sale da ballo della Vienna ottocentesca. La magia del valzer è rimasta unica, resa eterna anche dalle numerose opere cinematografiche che hanno adottato il brano nella colonna sonora: «2001 Odissea nello spazio» del 1968 e «Titanic» del 1997, per citare i più celebri.
«Künstlerleben» appartiene alla composizioni create in occasione dei festeggiamenti per il Carnevale del 1867, alle quali fu affidato il delicato compito di riportare allegria dopo la pesante sconfitta militare subita ad opera dei prussiani nella battaglia di Königgrätz (estate 1866). Il valzer fu dedicato a tutti gli artisti che contribuirono a fare di Vienna un importante centro culturale.
Chiude il concerto l’ouverture de «Il Pipistrello». Strauss impiegò appena quarantatré giorni per comporre la partitura, tra marzo e aprile 1874. Le impellenti necessità finanziarie del Theater an der Wien costrinsero ad anticipare la prima al giorno di Pasqua, il 5 aprile. I critici non accettarono il libretto, giudicarono severamente la messinscena e trovarono banali alcuni brani. Ma il pubblico ne sancì il successo pieno e duraturo. Dopo due anni l’operetta di Strauss contava oltre cento repliche nella sola Vienna. Oggi è con «La vedova allegra» l’operetta più applaudita nel mondo.
Redazione