Lecce: a casa per aiutare il figlio autistico, domiciliari per un uomo condannato per mafia

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Un momento al MAXXI durante l'incontro delle famiglie degli autistici (in occasione della Giornata Mondiale sull'autismo), Roma, 2 Aprile 2015. ANSA/GIUSEPPE LAMII

E’ necessaria anche la presenza del papà, in casa, per la crescita del figlio autistico: per questa ragione la Corte di Cassazione ha ritenuto che devono essere concessi i domiciliari a un uomo di Gallipoli, condannato per reati di mafia e ritenuto vicino al clan Padovano.

L’uomo ha un figlio di due anni affetto da un grave disturbo dello spettro autistico. Secondo la Corte di Cassazione, dinanzi alla quale è stato impugnato da parte dell’avvocato,Ladislao Massari, un provvedimento del Riesame che a sua volta confermava un “no” ai domiciliari della Corte d’Appello di Lecce, non era stata presa in considerazione la particolarità del caso. Il bambino infatti viene sì assistito dalla madre, ma vista la sua disabilità ha bisogno di mantenere un rapporto con entrambi i genitori. Il genitore, che quindi ha fatto ritorno a casa,è accusato di associazione mafiosa e estorsione aggravata da finalità mafiose.
Al bimbo era stato consigliato un trattamento riabilitativo terapeutico, con coinvolgimento di entrambi i genitori.

ansa

redazione

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