E’ stato trovato il Dna di Lucio sotto un’unghia della sedicenne Noemi Durini, la sedicenne scomparsa da Specchia (Lecce) il 3 settembre 2017 e ritrovata morta il successivo 13 settembre sotto un cumulo di pietre nelle campagne di Castrignano del Capo. Del delitto si era auto-accusato Lucio, il fidanzato della vittima, all’epoca dei fatti 17enne, che poco tempo dopo il delitto ha ritrattato la confessione e ha accusato del delitto un meccanico salentino.
Secondo quanto emerse dall’autopsia, Noemi fu seppellita viva sotto un cumulo di pietre e morì asfissiata dopo essere stata picchiata, probabilmente a mani nude, e successivamente accoltellata alla nuca. Lucio, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini della Procura minorile, risulta l’unico indagato. E’ accusato di omicidio volontario con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà.
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redazione