SINOSSI
Un paese sulla costa occidentale della Sicilia in una calda primavera dei primi anni ‘60 è il teatro di questa storia.
È ancora l’epoca in cui sono in funzione le tonnare e proprio un giovane pescatore viene ucciso di sera fra le barche in secca sulla spiaggia.
Si tratta di un delitto d’onore. Tutti in paese sembrano sapere chi è il mandante, quale il movente, chi sono gli esecutori. Nessuno però è in grado di fornire le prove.
A disposizione del commissario Andolfi che conduce le indagini c’è solo la testimonianza di una donna che afferma di aver visto macchie di sangue su un carretto nascosto in un vecchio garage. Gli indizi però non bastano a formulare accuse soprattutto quando manca il corpo.
Durante l’inchiesta condotta per far luce sul caso, la polizia si spinge a indagare persino in chiesa, nella sagrestia, dentro la cripta. Ed è proprio in questi luoghi sacri, simboli della cristianità, che il lettore scoprirà la trama di un male ancora più grande.
L’intera vicenda, i protagonisti, i luoghi stessi ora investiti da una luce abbacinante, ora immersi in una penombra tenebrosa, sono il pretesto per raccontare la terra del Sud, terra di Sicilia in cui la cupidigia, la violenza, il delitto non significano solo Mafia e dove amore, perdono, redenzione si nascondono ad ogni angolo. Possono persino trasudare dalla terra e dal mare. L’immagine scelta è quella dei papaveri rossi simbolo di riscatto. Possibile, sempre.
BIOGRAFIA
Enrico Coluccia nasce nel 1956, a Bari, dove attualmente vive con la famiglia.
Svolge da anni, nella sua città, la professione di ostetrico-ginecologo in ambito ospedaliero.
Da sempre appassionato di studi umanistici e cultore del mondo classico, ha conseguito nel 2006 una specializzazione in Psicologia clinica.
Ha esordito nel mondo della narrativa con il libro “I quattro volti dell’amore”, (Bari, 2012) Lì dove sbocciano i Papaveri è il suo secondo romanzo.
Antonio Carbonara