Una biografia in musica. Lina Sastri, signora del teatro italiano e della canzone partenopea, si racconta nello spettacolo «Appunti di viaggio», da lei stessa scritto e diretto, al Teatro van Westerhout di Mola di Bari, domenica 17 dicembre (ore 20), per la Stagione 2017-2018 della Compagnia Diaghilev (info e prenotazioni 333.1260425). Un racconto intimo ed emozionante, prodotto dallo storico Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, nel quale brani musicali della tradizione classica napoletana e del repertorio internazionale incrociano citazioni di prosa, brani poetici, flash cinematografici e passi drammaturgici di grandi autori, interpreti e registi.
Accompagnata da un sestetto di professori d’orchestra (Filippo D’Allio, chitarra; Gennaro Desiderio, violino; Salvatore Minale, percussioni; Gianni Minale, fiati; Salvatore Piedepalumbo, fisarmonica e tastiere; Luigi Sigillo, contrabbasso), l’artista napoletana porta sulla scena nuda, dominata dalla scultura di Pulcinella, creazione preziosa del maestro Alessandro Kokocinski, un affresco della propria vita artistica – pensieri, segreti, gioie e dolori – concedendosi molti momenti di libertà all’interno di uno spettacolo che, grazie ai continui sconfinamenti estemporanei, risulta ogni volta diverso.
Ci sarà anche un omaggio all’amico Pino Daniele, con l’intramontabile «Napul’è», all’interno della galleria dei brani scelti per narrare un’intera carriera costellata di grandi successi e momenti di straordinaria emozione, dagli incontri con le grandi personalità artistiche del nostro Paese (Eduardo, Patroni Griffi, Roberto De Simone, Armando Pugliese) a quelli con poeti, drammaturghi, autori e registi che hanno il nome di Nanni Moretti, Nanni Loy, Carlo Lizzani, Woody Allen e Giuseppe Tornatore. Il repertorio musicale spazia da «Madonna de lu Carmine» di Roberto De Simone alla «Taranta del Gargano», da «Canzone appassionata» a «Bammenella», da «A vita è comme ‘o mare» ad «Assaje», anche questa scritta da Pino Daniele per il film «Mi manda Picone», da «La profezia» a «Sud scavame ’a fossa», dall’inedito «Edua’» a «Uocchie c’arraggiunate», da «Tammurriata nera» ad «Amara terra mia» di Domenico Modugno. Senza dimenticare i classici «Reginella» e «Maruzzella». Brani di una speciale colonna sonora al suono della quale la popolare artista canta, balla e recita per raccontare la propria vita sospesa tra l’essenza del teatro e il respiro della vita, tra ricordi di famiglia (la madre forte e melodiosa, il padre partito per il Sudamerica) e l’amore per il fado e il bolero.
redazione