“Lingua Matrigna” porta la vita di Agota Kristof al Teatro Abeliano di Bari

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Sabato 11 febbraio sul palco del teatro Abeliano di Bari è andata in scena Patrizia Labianca​​​ in “Lingua matrigna” con la regia di Marinella Anaclerio.
Il monologo è tratto da “L’analfabeta” di Agota Kristof.
Uno spettacolo intenso che racconta la vita della scrittrice ungherese attraverso i ricordi dell’infanzia felice con la famiglia, l’adolescenza in collegio fatta di privazioni, povertà e controllo, la fuga in Svizzera nel 1956, la vita da profuga, la difficoltà di imparare la nuova lingua e di continuare a scrivere proprio in quella lingua matrigna. Il testo del monologo, oltre alla memoria personale di Kristof, restituisce allo spettatore stralci di contesto: la guerra, il regime comunista, la morte di Stalin, la rivoluzione del ’56 che portò molti ungheresi a lasciare il proprio paese.
Agota Kristof è tra questi, con il marito e la figlioletta neonata fugge nella notte portando con sé solo pannolini e dizionari. Perché perdere la patria significa anche perderne la lingua e per una donna che ha fatto della scrittura il suo rifugio non potersi esprimere – e non capire il mondo che la circonda – è una pena che solo una ferrea forza di volontà può lenire. E quindi Kristof si adatta e studia e fatica finché riesce a destreggiarsi in francese tanto bene da scrivere un romanzo e vederlo pubblicato e poi tradotto in tante lingue diverse.
Lo spettacolo è un omaggio a Kristof, ma anche a tutte le donne costrette ad abbandonare il proprio paese, a rinunciare alla lingua madre per adattarsi al nuovo ambiente e provare a esprimersi nella lingua matrigna.
Replica domenica 12 febbraio alle ore 18.

Maria Cristina Consiglio

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