L’Italia calcistica: il declino dello sport nazionale?

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Tra le tante cose per le quali l’Italia è conosciuta a livello mondiale, sicuramente un posto di rilievo lo occupa lo sport, di fianco alla straordinaria cucina. Lo sport nazionale è il calcio, forte di una tradizione di altissimi livelli sia in ambito nazionale che di squadre di club. Eppure sembrano lontanissimi i tempi nei quali la nazionale degli azzurri faceva tremare gli avversari. In questo periodo si stanno svolgendo le qualificazioni per i prossimi campionati europei di calcio, i quali si svolgeranno dal 14 giugno al 14 luglio in Germania, e l’Italia al momento occupa il terzo posto nel girone, rischiando di non qualificarsi per la fase finale degli stessi.

Eppure guardando le statistiche recenti, le cose non sembrano andare così male. L’ultimo campionato europeo è stato vinto proprio dalla nazionale italiana, che ha battuto in finale i padroni di casa dell’Inghilterra, mentre a livello di club, lo scorso anno, il calcio italiano ha visto tre sue squadre approdare alle finali delle competizioni europee più prestigiose, salvo poi perderle tutte. Questi traguardi recenti contrastano in maniera molto fragorosa con la mancata partecipazione agli ultimi due mondiali di calcio, dove l’Italia non è riuscita a superare le fasi a gironi.

Risultati così altalenanti che, anche se si volesse scommettere su un sito dedicato come casino NetBet online, riuscire a indovinare un risultato sarebbe davvero un’impresa non da poco, visto che i fatti recenti raccontano di una nazionale azzurra capace di mettere a rischio la sua partecipazione ai campionati europei, per una vittoria mancata contro la Macedonia, avversario sulla carta molto più che alla portata.

COSA MANCA ALL’ITALIA CALCISTICA

Non è facile capire il come mai di questi risultati sportivi negli ultimi anni calcistici italiani. Si è spesso pensato che quello che ci manca siano giocatori di talento, vere e proprie bandiere come quelle dei tempi passati. Sono davvero molti i campioni italiani che hanno presenziato i vari settori del campo di calcio; abbiamo avuto difese granitiche e decise come poche, considerate insuperabili, con calciatori del calibro di Buffon, Maldini, Nesta, Cannavaro, Baresi e Chiellini solo per citarne alcuni. Abbiamo avuto fantasia e classe a centrocampo, con calciatori geniali come Andrea Pirlo, Roberto Baggio, Francesco Totti, di corsa e sostanza come Gattuso, Zambrotta, Tardelli e Verratti, e attaccanti che a ogni pallone giocato potevano fare gol, come Filippo Inzaghi, Paolo Rossi, “Bobo” Vieri, il compianto Gianluca Vialli e davvero molti altri.

COSA C’È DI DIVERSO?

Ma allora cos’è cambiato? Perché non riusciamo più ad avere campioni di questo calibro? Una colpa è sicuramente quella di non star investendo le giuste risorse nei settori giovanili, cosa che in passato hanno fatto nazionali come la Spagna, dando vita a un ciclo storico di vittorie senza precedenti. Coltiviamo la cultura del calciatore straniero, senza tenerci stretti i nostri giovani, i quali sempre più spesso non trovano posto nel nostro campionato e devono emigrare all’estero. Poi anche la fortuna ci deve mettere il proprio zampino, perché prima di crescerli e allenarli bisogna che i campioni nascano.

CONCLUSIONE

L’Italia calcistica sta attraversando un periodo burrascoso e fatto di troppe delusioni, Una qualificazione mondiale mancata, per poi diventare Campioni d’Europa, per mancare nuovamente la qualificazione mondiale e mettere il prossimo europeo a rischio. L’unica cosa che conta adesso è vincere.

redazione

 

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