Volge al termine l’attività di Paolo Maffiola, a capo dell’Ordine degli Architetti di Bari e degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari di Paolo Maffiola. A breve il commissariamento.
“In questi giorni sto portando avanti insieme ai miei collaboratori – spiega Maffiola – la vita dell’ordine senza esimermi dal mio compito, nonostante la lentezza del Consiglio Nazionale, che in questi quattro mesi ha lasciato la delegazione barese in balia delle onde. Non è stato semplice portare avanti la gestione ordinaria, dietro la quale gravitano decine di migliaia di euro, pur tuttavia abbiamo preso decisioni senza supporto”. Le questioni che turbano il sereno lavoro dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Bari hanno avuto inizio dai primi giorni di marzo, dallo scioglimento del Consiglio per via delle dimissioni di 8 consiglieri su 15, interrompendo bruscamente il lavoro del gruppo diretto da Paolo Maffiola, che avrebbe dovuto mantenere la carica di Presidente fino a settembre 2021. Una scelta alquanto particolare soprattutto in vista del lockdown che all’epoca era una possibilità molto reale, poi verificatasi. Nei mesi di chiusura tuttavia il consiglio dell’ordine barese è stato sempre presente grazie all’impegno di tutti i membri che hanno continuato a svolgere il lavoro per il quale sono stati scelti dai colleghi. “Non ci si può tirare indietro banalmente da un ruolo simile, attribuito dalla fiducia dei colleghi. Alla luce di questa emergenza epidemiologica bisognava far fronte ai bisogni di una categoria professionale e non tirarsi indietro. Per legge, un consiglio dimissionario rimane in carica fino all’insediamento del nuovo Commissario. Invece gli otto colleghi consiglieri che hanno deciso di lasciare il loro incarico, sono spariti dalla circolazione”. Sebbene i lavori del consiglio siano stati bruscamente interrotti, Maffiola insiste nel suo operato e punta alla rielezione quando si procederà alla nomina di un nuovo consiglio. Questo per portare avanti i tanti progetti già avviati. Tra questi, in primis c’è l’attenzione per le nuove leve, cavallo di battaglia del Presidente uscente. “Avevamo tanti progetti per i giovani. Se non si riesce a costruire una nuova classe dirigente non si può tramandare il futuro della architettura, che morirebbe con noi. Dobbiamo impegnarci per trasferire il nostro sapere agli altri. Quindi sicuramente mi ricandiderò. Non abbandono chi mi ha dato la propria fiducia”.
Redazione