Al via le celebrazioni in onore della Madonna del Pozzo di Capurso con la giornata in ricordo del 169° anniversario dell’Incoronazione. Quest’oggi alle ore 8:30 la Santa Messa e a seguire alle ore 19:00 la solenne celebrazione presieduta da Mons. Domenico Ciavarella, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Bari Bitonto. Offerta dell’Olio della lampada votiva da parte della Comunità parrocchiale di san Francesco d’Assisi in Triggiano in collaborazione con l’Associazione Bea.Ver.A. Concelebra fr Michele Monterisi off capp, parroco di San Francesco in Triggiano (Ba). Partecipano le autorità civili e militari di Capurso e Triggiano con i rispettivi sindaci Antonio Donatelli e Michele Laricchia.
Per l’occasione abbiamo interpellato Antonio Calisi, teologo, docente di religione cattolica e iconografo. Lo stesso ci ha illustrato il senso di un rito come quello della incoronazione. Era il 20 maggio 1852 quando la sacra effige della Madonna fu incoronata dalle mani del cardinale Mattei. Le cronache narrano dei festeggiamenti e dell’arrivo di numerosi pellegrini.
“La Chiesa non ha mai esitato ad affermare a più riprese la legittimità del culto prestato alle icone di Cristo, della sua Madre e dei santi, e ha spesso ammaestrato i fedeli sul significato di tale culto. La venerazione verso le immagini della beata Vergine Maria viene espressa non di rado ornando il suo capo con una corona regale. Se poi la santa Madre di Dio viene effigiata col divin Figlio in braccio, si incoronano tutte e due le immagini. Nell’azione rituale s’incorona prima l’immagine del Figlio e poi quella della Madre. La consuetudine di raffigurare la beata Vergine Maria ornata di un diadema regale andò affermandosi, sia in Oriente che in Occidente, fin dai tempi del Concilio di Efeso (431). Gli artisti cristiani dipinsero spesso la gloriosa Madre del Signore assisa su di un trono regale, ornata delle insegne proprie di una regina e circondata da una schiera di angeli e di santi. In tali immagini, non di rado vien rappresentato il divin Redentore nell’atto di recingere la Madre di una corona fulgente. La consuetudine di incoronare le immagini della beata Vergine Maria venne diffusa in Occidente da pii fedeli, religiosi e laici, specialmente verso la fine del secolo XVI. I Romani Pontefici non solo assecondarono questa forma di pietà popolare, ma «spesso, o personalmente, o per mano di vescovi da loro delegati, ornarono di diadema immagini della Vergine Madre di Dio già insigni per la pubblica venerazione». Con il progressivo affermarsi di questa consuetudine, venne preparato un rito per l’incoronazione delle immagini della beata Vergine Maria, che nel secolo XIX fu accolto nella Liturgia romana“ (intervento di Antonio Calisi).
Antonio Carbonara