Spararono contro l’appartamento sbagliato, con l’obiettivo di colpire un affiliato di un clan rivale, e un proiettile si conficcò nello schienale della sedia dove era seduto un ignaro condomino, rimasto illeso.
È la prima delle 5 sparatorie, risalenti all’estate 2015, che diedero inizio a Bitonto alla guerra tra gruppi criminali per il controllo delle piazze di spaccio in città, durata più di 2 anni e confluita nei quattro agguati del 30 dicembre 2017: in uno dei quali fu uccisa per errore una passante, l’anziana Anna Rosa Tarantino. Il gup del Tribunale di Bari, Giovanni Abbattista, nei giorni scorsi ha condannato, riconoscendo per tutti l’aggravante mafiosa, 7 persone a pene comprese tra i 10 anni e 2 mesi e i 3 anni e 2 mesi di reclusione per le cinque sparatorie avvenute tra luglio e ottobre 2015 in cui, in un botta e risposta fatto di pestaggi con mazze da baseball e colpi di mitragliette esplosi in mezzo alla folla di un luna park durante la festa patronale, rimasero ferite almeno quattro persone.
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redazione