Per la seconda giornata di programmazione il Bisceglie Jazz Festival, organizzato dalla Fondazione SECA di Trani per la Rassegna Fuori Museo e patrocinato e sostenuto dal Comune di Bisceglie, si sposta domenica 6 agosto su una delle più belle litoranee di Puglia, la Panoramica U. Paternostro. Saranno due nomi importanti del panorama musicale italiano e internazionale ad essere protagonisti: Mario Rosini e Israel Varela. Comincerà già a partire dalle 20,30, in un concerto completamente gratuito, Mario Rosini in trio.
Mario Rosini porta in alto il nome della Puglia da più di 30 anni. Pugliese, di Gioia del Colle, pianista funambolico e cantante sorprendente, è noto al grande pubblico per essersi classificato al secondo posto al festival di Sanremo del 2004 con il brano “Sei la vita mia”. Parallelamente non ha mai dimenticato la sua verve jazz e, ad oggi, è uno dei musicisti più richiesti nel panorama nazionale. Formazione metà italiana, al Conservatorio Piccinini di Bari, e metà internazionale, al Berklee College of Music di Boston per questo pianista jazz che nel ’96 ha partecipato come voce solista in Una mano sul cuore, dal cd Nella notte un volo di Rossana Casale. Mario Rosini vanta collaborazioni con tanti artisti, da Eduardo de Crescenzo a Pino Daniele, da Rosario Jermano ai Dirotta su Cuba, e la partecipazione ai tour di Anna Oxa, James Senese, Mia Martini, Grazia Di Michele, Irene Grandi, Tosca e Rossana Casale.
Con lui domenica 6 agosto dalle 20,30 nel concerto gratuito a Puerto Azul (Panoramica U. Paternostro, 42) i compagni di una vita, al basso Paolo Romano e alla batteria Mimmo Campanale. Una duplice veste per il musicista andriese visto che Campanale è anche il curatore artistico dell’intera rassegna del Bisceglie Jazz Festival, anch’egli con una discografia e una carriera di tutto rispetto che gli ha consentito, anche grazie alla sua versatilità, di collaborare e suonare con i più grandi musicisti della scena jazz e pop internazionale. Qualche nome? Novecento, Ron, Billy Preston, Tosca, Mario Rosini, Dirotta su Cuba, Rossana Casale, Lucio Dalla, Roberto Ottaviano, Fabrizio Bosso, Gegè Telsforo, Al Jarreau, Danilo Rea, Paolo Fresu, Stanley Jordan, Dee Dee Bridgewater, Davide Santorsola, Nico Morelli.
Non da meno Paolo Romano, apprezzato strumentista a livello nazionale, bassista, contrabbassista e percussionista. La sera del 6 agosto suonerà il basso. Anch’egli vanta collaborazioni con nomi prestigiosi: Mogol, Nada, Billy Cobham, Davide Santorsola, Karl Potter, Roberto Ottaviano, Barrio Latino, Paola Arnesano, Aldo Bucci, solo per citarne alcuni. Rosini, Romano e Campanale, tre amici che da più di 30 anni si entusiasmano, entusiasmando il pubblico, eseguendo musica che spazia dal jazz al funk, e attingendo al repertorio di autori americani e italiani.
Nello spazio della stessa sera un altro artista internazionale di alto profilo, voluto fortemente dal curatore artistico Mimmo Campanale. Lui è Israel Varela, messicano, così come messicana è l’artista protagonista del suo progetto.
Macchina da scrivere, batteria, ballo, canto, poesia, pianoforte, contrabbasso: è “Frida en Silencio“, il nuovo ed emozionante spettacolo di Israel Varela, in tour in Italia e all’estero, che domenica 6 agosto sarà a Bisceglie nel secondo giorno del Bisceglie Jazz Festival al Teatro Mediterraneo, Panoramica U. Paternostro, dalle ore 22,00.
Gli episodi della vita di Frida Kahlo sono raccontati dalla musicalità e dalla personalità fuori dal comune del batterista, compositore e cantante messicano Israel Varela, vincitore dell’Euro Latin Award nel 2008 con il suo album d’esordio “Tijuana Portrait”. Un musicista fuori da ogni schema e corrente stilistica: la sua identità si è formata tra la sua città natale, Tijuana – luogo di confine per eccellenza – e innumerevoli viaggi e tournée che lo hanno portato a condividere i palchi di tutto il mondo con artisti del calibro di Pat Metheny, Charlie Haden, Yo Yo Ma, George Benson, Mike Stern, Diego Amador e, in Italia, Pino Daniele, passando attraverso jazz, flamenco, musica latinoamericana, indiana, araba, indonesiana, che hanno arricchito la sua scrittura eclettica. Il suo flamenco-jazz drumming è la sua cifra stilistica: raffinate sonorità e soluzioni ritmiche innovative, dalla trama fitta e incalzante, batteria, pianoforte e ballo accompagnati dal timbro affascinante della sua voce. La sua musica è pregna di sentimento latino, raffinatezza melodica e gusto andaluso.
Domenica 6 agostocon lui on stage la ballerina di flamenco Cristina Benitez, la pugliese Serena Brancale alla voce, Alfredo Paixao al basso e Florian Weberal piano interpreteranno la vita della famosissima artista messicana.
Anche questa performance, come tutti i concerti del Bisceglie Jazz Festival, sarà presentata dal critico musicale Alceste Ayroldi che non parlerà solo di jazz ma intervisterà gli artisti.
La vita di Frida Kahlo, nata nel 1907 a Coyoacán in Messico, è stata caratterizzata da forti passioni, ma anche da molte sventure. Ribelle, insofferente alle costrizioni e nemica del nazismo, fu obbligata dalla sua colonna vertebrale bifida e da un incidente d’autobus, a subire innumerevoli operazioni chirurgiche. Ogni volta costretta per mesi a letto, dipingeva semi seduta, concentrandosi sul tema dell’autoritratto, sempre più crudele e primitivo, nonostante la bellezza del suo viso e delle trecce, costantemente attorniate da fiori. Si innamorò del pittore Diego Rivera, “casanova” senza scrupoli e attivista comunista che la ebbe subito al suo fianco. Frida lo sposò nel 1929 e rimase anche incinta, ma abortì a gravidanza avanzata con indelebile dolore. Nel 1939 divorziò dal marito, che la tradiva con la sorella, tuttavia risposandolo nel 1940, e pur tenendo lei stessa relazioni con l’artista André Beton e Lev Trotsky. Morì a causa delle sue condizioni fisiche nel 1954, a soli 47 anni, mentre preparava una mostra a Città del Messico nel 1954.
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