Renzi è stato stamane a Bari, per il suo tour in vista delle elezioni politiche di marzo. Qualcosa sarà sfuggito ad Antonio Decaro, presente nell’occasione, da far irritare Massimo Cassano, esponente di Forza Italia. Probabile un riferimento al ruolo di quest’ultimo ad ex sottosegretario al Ministero. Quel che è certo che il comunicato stampa dell’ufficio di Cassano non si è fatto attendere:
“Scopro con orrore che l’incubo dei baresi, il sindaco Antonio Decaro, ha un’ossessione: il sottoscritto. Orrore perché ritengo che sia meglio non essere nei suoi pensieri, dal momento che – grazie alla sua sponsorizzazione politica – anche una città magnifica qual è Bitonto è fuori dalla corsa a Capitale della Cultura 2020. Eppure devo rassegnarmi, se anche in occasione della visita a Bari del segretario del suo partito, il nostro non perde occasione per nominarmi invano. A Decaro, vista la popolarità di cui gode tra i baresi, consiglierei di cominciare a prendere confidenza con gli uffici Anas, ente di cui è dipendente ma che, come ogni buon politico di carriera, ha finora raramente frequentato. Magari nel frattempo, invece di lasciarsi andare a batture senza senso – che anche Renzi non è riuscito a cogliere – inizi a vergognarsi pubblicamente dell’immobilità in cui ha fatto piombare Bari, un’immobilità che sta stringendo d’assedio l’intera comunità. Il commercio langue, anzi chiude. Il turismo svanisce. Il traffico, nonostante la sbandierata mobilità intelligente, torna puntuale a farla da padrone. La criminalità stringe interi quartieri. Mentre stendiamo un velo pietoso sulla faccenda inceneritore, in cui l’attento sindaco ha dimostrato ampiamente di essere consapevolmente inconsapevole. Ma è ovvio, ci sono i cantieri, lavori in corso. Tra una trentina d’anni ne riparliamo e magari organizziamo una bella inaugurazione, con tanto di dolcetti e parole tanto festose quanto – per rispetto della tradizione – vuote”.
Clima politico acceso, non è ancora dato sapere se Massimo Cassano sarà il prossimo candidato sindaco al Comune di Bari.
Antonio Carbonara