Il Pastore risorto “si fa carico di quanti sono vittime di antiche e nuove schiavitù: lavori disumani, traffici illeciti, sfruttamento e discriminazione, gravi dipendenze”; si fa carico dei bambini e degli adolescenti “sfruttati” e “di chi ha il cuore ferito per le violenze che subisce entro le mura della propria casa”; “si fa compagno di strada” dei “migranti forzati”, “costretti a lasciare la propria terra a causa di conflitti armati, di attacchi terroristici, di carestie, di regimi oppressivi”.
Così il Papa nel messaggio Urbi et Orbi. “Il Signore Risorto – ha aggiunto – guidi i passi di chi cerca la giustizia e la pace; e doni ai responsabili delle Nazioni il coraggio di evitare il dilagare dei conflitti e di fermare il traffico delle armi”. “In modo particolare sostenga gli sforzi di quanti si adoperano attivamente per portare sollievo e conforto alla popolazione civile in Siria, l’amata e martoriata Siria, vittima di una guerra che non cessa di seminare orrore e morte” ha detto Francesco.
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di Antonio Carbonara